Volontariato? Un settore che rappresenta una parte rilevantissima del tessuto sociale


Pubblicato il 22.03.2006 in News Sociale

Il volontariato? Secondo il sottosegretario al Welfare con delega alle politiche sociali Grazia Sestini "è un settore che rappresenta una parte rilevantissima del tessuto sociale ma anche economico del Paese, e che ha avuto in questi anni una crescita esponenziale sia nei numeri che nei servizi offerti: infatti dal 1995 ad oggi le associazioni di volontariato sono aumentate del 152%, passando da 8.342 a 21.021, occupando circa 12 mila dipendenti mentre i volontari sono 826 mila”.

Ma rispetto al 1995 i dipendenti sono cresciuti del 77% e i volontari del 71,4%. La senatrice - con delega è intervenuta questa mattina presso la sala del Refettorio - Palazzo San Macuto (Camera dei Deputati) alla presentazione della sintesi del Rapporto Biennale del Volontariato - anno 2005, a cura dell'Osservatorio Nazionale per il Volontariato- Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Durante la mattinata sono stati esaminati gli aspetti peculiari del rapporto, in particolare le trasformazioni che in questi anni hanno interessato il mondo del volontariato, i settori  che ne hanno visto lo sviluppo, il rapporto con gli enti locali, senza trascurare una panoramica di raffronto con la situazione europea.

I dati evidenziati in questo rapporto – ha rilevato Sestini – “dimostrano la bontà dell'operato del Governo in questi anni nella valorizzazione del volontariato. La crescita registrata, sia nei numeri che sotto il profilo dei servizi offerti, riconferma un dato che abbiamo sempre sottolineato: quello del valore rappresentato dal volontariato non solo sotto il profilo sociale ma anche in termini di ricchezza per il Paese, e che trova concreta e peculiare applicazione in due misure introdotte dal Governo nell"ultimo anno: 'più dai e meno versi’ e il 5 per mille”. Due misure diverse, che secondo la senatrice “hanno però un unico comune denominatore: mirano a valorizzare il volontariato e contemporaneamente accrescono la responsabilizzazione delle associazioni e sono strumenti di libertà per i cittadini”. Il sottosegretario ha evidenziato “la sempre minore dipendenza delle associazioni dalle fonti di finanziamento pubblico e l’incremento di quelle private. L’ulteriore strumento, rappresentato dalla nuova legge sull’impresa sociale, di cui abbiamo completato il percorso legislativo nelle ultime settimane, consentirà alle associazioni che operano nei settori più maturi e ad alta specializzazione di poter meglio esplicare la loro attività di servizio (penso soprattutto a quanti operano nei servizi sanitari) nei confronti dei cittadini. Credo che in questo ambito i tempi siano ormai maturi perché alcuni dei servizi offerti da quelle che oggi sono ‘soltanto’ associazioni di volontariato possano più propriamente rientrare nella nuova fattispecie dell’impresa sociale”.

“Complessivamente – ha concluso il sottosegretario al welfare – mi pare che il rapporto evidenzi positivamente una maggiore capillarità, oltre ad una crescita numerica, e un riequilibrio territoriale delle associazioni, con una sensibile crescita di servizi offerti soprattutto nelle regioni del Sud e nelle isole, a cominciare dalla Sicilia”. E gli stessi elementi di criticità che il rapporto evidenzia – ha aggiunto – dimostrano “la necessità di una nuova legge quadro che disciplini complessivamente il settore; credo che il futuro Legislatore potrà avvalersi positivamente del lavoro compiuto in questa legislatura, a cominciare dal disegno di legge che io stessa avevo presentato in Parlamento. Quel testo, che mirava tra l’altro, non certo a tagliare risorse a qualcuno, ma ad un riequilibrio sul fronte dei finanziamenti in favore delle associazioni che operano nelle Regioni oggi meno premiate dalla legge in vigore, sarà un’interessante base di partenza che consegniamo al nuovo Parlamento, così come lo strumento di ricognizione e di analisi che offriamo oggi con il nuovo Rapporto sul Volontariato”.

 


Autore: Lab
Fonte: Redattore Sociale