Velocità, violenza, virus: ''i giovani sottovalutano gli altri effetti della cocaina''


Pubblicato il 06.02.2008 in News Sociale

Lo psicologo Leopoldo Grosso del gruppo Abele fa il punto su diffusione, modalità di consumo, rischi legati alle droghe. Cambia l'immagine del consumatore: ''I ragazzi rifiutano l'immagine del perdente che non si regge in piedi''.
 
Droghe leggere e pesanti, tipologie di consumatori, danni provocati, in particolare ai giovani. Alla Fabbrica delle “e” a Torino, lo psicologo Leopoldo Grosso, del gruppo Abele, ha fatto il punto su questi temi, prendendo in esame tutte le sostanze, a partire dalla cocaina.

“Negli anni ’90 la cocaina era un prodotto di nicchia, consumato prevalentemente da artisti, professionisti, malavitosi e tossici. Con un prezzo minore, è diventato un prodotto di massa: la cocaina oggi si trova ad 80 euro al grammo, anche meno, con 20 si compra una dose, con una purezza del 55%. Il numero di consumatori di cocaina in Italia che hanno fatto uso recente, è di 278.780 persone; all’interno di un gruppo molto più grande che ne ha fatto uso almeno una volta, che ha un numero superiore ai 2 milioni. Il 13% di chi l’ha utilizzata una volta nella vita ne ha fatto un uso recente. La fascia di età è estremamente ampia: dai 16 agli 80 anni. La cocaina è una sostanza ‘prestazionale’: chi ne fa uso è lucido, potente e disinibito. È stata definita ‘un ascensore strepitoso che realizza l’ideale che hai di te’.

 

“Per quanto riguarda la dipendenza – ha proseguito Grosso – l’argomento è controverso: ci sono stati alcuni casi famosi, ma non è una sostanza letale come l’eroina. Il consumo è compatibile per lunghi periodi. I rischi legati all’abuso (non alla dipendenza) di cocaina sono però elevati: tachicardia, ipertensione, infarti, ictus. Scompensi psicologici, deliri paranoidi, rischi comportamentali. Alla cocaina si associano infatti le “3 v”: velocità, violenza, virus. Velocità: l’associazione alcol e cocaina è una delle cause di tanti incidenti stradali. L’altro rischio indotto è la violenza, ed è molto sottovalutato. Molte risse in discoteca sono provocate spesso dalla cocaina, perché è disinibente, sostiene l’aggressività e toglie la paura; in più induce aspetti paranoici. Virus: malattie trasmesse sessualmente, perché si tende a non usare protezioni”.

“Le modalità di assunzione della cocaina sono tre: si sniffa, si fuma, si assume in via endovenosa. A seconda del modo, cambia anche il consumatore. Chi tira è integrato, non delinque, lavora, studia, ha una vita regolare. Chi la assume in vena, è in genere un dipendente da eroina, che ha scoperto che la coca costa meno. E sono tragedie, perché l’effetto dura meno (mezz’ora rispetto a qualche ora) e così ha bisogno di 8-10, perfino 12 dosi al giorno. Inoltre, spesso le siringhe sono sporche, così c’è anche il rischio di contrarre malattie. Poi c’è chi la fuma: è simile al crack, dà una botta forte, il consumatore è una via di mezzo tra chi la fuma e chi la inietta. Per la cocaina è utile la terapia cognitivo-comportamentale, che in tre mesi risolve il problema”.

 

Cannabis I dati evidenziano che i fermati dalle forze dell’ordine con dosi minime, per uso personale, quindi non spacciatori, dal luglio 1990 alla fine del 2006 sono risultati 516.000 su un totale di quasi 700.000 segnalazioni. Ogni anno sono 38.000-40.000 le persone segnalate al prefetto, di questi un terzo ha meno di 20 anni (anche se l’età media è attorno ai 24-25 anni). Esiste una grande disparità fra i sessi: 93% sono maschi, 7% femmine. I giovani fermati erano in possesso per l’80% di cannabis (hashish marijuana), con la maggioranza di giovani attorno ai 18-20 anni; 15% per cocaina (e l’età si alza un po’, attorno ai 23-25 anni), 1% ectasy (fra i 18-21 anni). Per quanto riguarda la cannabis, le ricerche hanno evidenziato che in genere il consumo dura 7-8 anni, inizia alle scuole superiori e poi scende o cessa. La cannabis ha rischi diversi a seconda del soggetto. Può provocare crisi psicotiche (se vi sono problemi preesistenti), perdita di concentrazione e memoria, crisi di panico per uso intensivo, cancro come il tabacco, rischio nella guida, o (rischio molto ridotto) di essere un “ponte” per altre sostanze. Ha un uso ‘socio-ricreativo’, nel senso che è utilizzata fra amici, quando non abituale, cioè diventa individuale; in alcuni casi può creare dipendenza.

 

Eroina Sta ritornando: l’Afganistan detiene il 92% della produzione mondiale. Le rotte del narcotraffico si stanno diversificando: oltre alle consuete, come i Balcani, anche l’ex Unione Sovietica, o attraverso le coste dell’Africa, il Kenya. Anche i sequestri sono in aumento. Ci sono nuove forme di consumo dell’eroina, che “seda”, quindi viene usata a fine weekend dopo l’uso di altre sostanze. I ragazzi oggi non la iniettano, per non essere come il perdente che non sta in piedi, l’immagine del tossico a cui non vogliono assomigliare.

 

Alcol e tabacco Mentre per l’uso di cannabis, sono pochi i consumatori che hanno meno di 13 anni, per alcol e tabacco vanno dal 7% al 18%, secondo un sondaggio condotto dall’Unione Europea; episodi di ubriacatura tra i ragazzi di 13 anni sono segnalati, a seconda dei paesi, fra il 5% e il 36%. I ragazzi che si sono ubriacati con alcol associato a uso di tabacco sotto i 15 anni è probabile che faranno uso di amfetamine a 18.

Tra le sostanze diffuse tra i giovani anche la ketamina, anestetico usato in veterinaria per i cavalli; lsd; peyote; mescalina; ghb; popper, solventi e inalanti.
 

 

Redattore Sociale


Autore: rf