A 15 anni dalla ratifica italiana della Convenzione sui diritti dell'infanzia, l'organizzazione lancia un appello ai parlamentari.
A quindici anni dalla ratifica della Convenzione sui diritti dell’infanzia da parte del Parlamento italiano, l’Unicef Italia ha inviato a tutti i Parlamentari una lettera-appello con una copia della Convenzione, insieme alle Osservazioni conclusive rivolte al nostro Paese dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia. L’invito al nuovo Parlamento è di “prestare un’attenzione particolare ai bambini più a rischio di disagio sociale, a quelli di fatto più invisibili: i bambini di origine straniera, i bambini disabili, i bambini che vivono in condizioni svantaggiate” scrive il Presidente dell’Uniccef Italia, Antonio Sclavi, nella lettera indirizzata ai Parlamentari italiani: “affinché i diritti dei bambini siano soddisfatti e i principi sanciti dalla Convenzione trovino completa applicazione, è fondamentale un impegno continuo a favore dei bambini e degli adolescenti”. L’auspicio espresso dal Presidente dell’Unicef Italia è che, durante questa nuova legislatura, il Parlamento rivolga un’attenzione particolare a quelle che sono le esigenze dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, come già espresso lo scorso 10 marzo in un incontro pubblico con tutte le forze politiche, in cui l’Unicef Italia ha presentato il documento “Un impegno per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
L’Unicef Italia ribadisce l’importanza di un adeguato coordinamento nella programmazione e nella attuazione delle politiche a favore dell’infanzia, tra i diversi Ministeri e tra lo Stato centrale e le Regioni, come già richiesto nel 2003 dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia nelle sue Osservazioni conclusive indirizzate all’Italia e come più volte recentemente sostenuto anche insieme ad altre associazioni che si occupano di infanzia. La Convenzione sui diritti dell’infanzia, strumento di promozione e di protezione dei diritti di bambini e degli adolescenti, ha introdotto per la prima volta il principio del bambino come soggetto di diritti invece che mero oggetto di tutela e protezione; ha presentato concetti nuovi come il rispetto dell'identità del bambino, della sua privacy, dignità e libera espressione. Ma l'importanza maggiore della Convenzione è stata quella di essere il primo trattato universale e multilaterale che ha stabilito diritti internazionalmente riconosciuti ai bambini e agli adolescenti, vincolando gli Stati a rispettarli concretamente e a presentare regolarmente rapporti sull’attuazione della Convenzione a un apposito Comitato ONU sui diritti dell’infanzia, composto di personalità indipendenti di provata esperienza e fama internazionale. Le Nazioni Unite, approvandola all'unanimità, hanno affidato all'Unicef il compito di garantirne e promuoverne l'effettiva applicazione negli Stati che l'hanno ratificata, con un mandato esplicito contenuto nell'art. 45. Alla Convenzione si affiancano due Protocolli opzionali approvati dall’Assemblea generale ONU nel 2000 e ratificati dall’Italia con legge 11 marzo 2002, n. 46, concernenti il traffico e lo sfruttamento sessuale dei bambini e il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati; l’attuazione di tali Protocolli da parte dell’Italia è in questi giorni in esame a Ginevra presso il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia.