Iniziativa del Comune di Napoli, cui hanno aderito i comuni dell'intera provincia. L'assessore Riccio: ''A preoccupare è la possibile sospensione di circa 10.000 servizi socio-educativi che riguardano ragazzi e minori a rischio''.
Una rete per rilanciare il welfare e rispondere alla minaccia sempre più forte costituita dai tagli sulla spesa sociale previsti dalla finanziaria. Questo è l'obiettivo di Rete Sociale, un"iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, cui hanno aderito gli assessori alle Politiche Sociali dei Comuni di tutta la Provincia. "A preoccupare è soprattutto la possibile sospensione di circa 10.000 servizi socio-educativi che riguardano ragazzi e minori a rischio di tutti i comuni della Provincia”, afferma Giulio Riccio, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli. E aggiunge: “Il rischio più grave sta nel contesto in cui si inserisce l’interruzione di questi servizi, ovvero quello di una visione delle politiche sociali, ancora una volta, come assistenza e non come fattore di sviluppo, e, di conseguenza, nello scenario che si prospetta, quello di pesanti ricadute sociali a scapito delle giovanissime generazioni”.
Un taglio di 20milioni di euro soltanto per il Comune di Napoli e lo “spreco” dei fondi europei, di cui tanto si è parlato recentemente, sono solo il punto di partenza da cui prende le mosse l’idea di costituire una rete sociale che, appunto, coinvolgerà tutti i comuni della Provincia. Oltre allo scopo di lanciare una moratoria ai tagli, l’associazione dei comuni si propone di chiedere con forza l’apertura di una tavolo di concertazione con Regione e Governo sulla assoluta necessità di reperire risorse da destinare alla spesa sociale, affrontando così la crisi, o meglio l’emergenza, che caratterizza la nostra città e la nostra regione.
Ad un’iniziativa dall’alto per evitare il collasso del sistema socio-assistenziale, fa quasi da contraltare la manifestazione promossa, su proposta di Gesco, da un centinaio di organizzazioni sociali per venerdì 13 aprile (P.zza Matteotti, ore 9.30). Si tratta della prima grande mobilitazione, di carattere regionale, degli operatori sociali e sociosanitari, degli utenti e dei loro familiari, che scenderanno in piazza uniti sotto lo slogan il welfare non è un lusso. Alla manifestazione, che ha lo scopo di denunciare lo stato di precarietà in cui migliaia di operatori sono costretti a lavorare e le pesanti ripercussioni che i tagli alla spesa sociale stanno determinando sulla qualità dei servizi sociali e sociosanitari in Campania, per la prima volta hanno aderito anche le confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Redattore Sociale