È uno dei primi atti di riordino e recupero del complesso conclusi dal Commissario straordinario Gianfranco Imperatori, oggi presidente dell’Istituto.
Sarà assegnata ad una quarantina di moldavi, in particolare alle famiglie più bisognose di riparo e aiuto, una delle palazzine (la palazzina Giuliani) del complesso dell’Ipab San Michele, a Roma, noto alle cronache perché legato all'inchiesta su tangenti per appalti nella sanità del Lazio, che ha coinvolto la giunta Storace. Il complesso (12 palazzine, circa 200 alloggi) è stato ristrutturato con i fondi pubblici del Giubileo, ma da allora mai utilizzata, tanto da essere ribattezzata "una cattedrale dello spreco". La storia di malasanità (finanziamenti pubblici per diversi milioni di euro per servizi inesistenti) si è intrecciata a quella di circa 200 migranti e profughi, soprattutto moldavi e ucraini, che hanno occupato uno dei tre stabili del San Michele, (l’ex-istituto d’arte) di proprietà dell’Ipab, ma affittato alla società Ikt srl, che ne ha poi richiesto ed ottenuto lo sgombero. È questo uno dei primi atti di riordino e recupero conclusi dal Commissario straordinario Gianfranco Imperatori, in accordo con l’assessore capitolino Raffaella Milano. “Noi che lavoriamo per la solidarietà, - ha commentato - non siamo certo insensibili alle necessità di chi ha bisogno di un tetto. Li abbiamo accolti all’interno dell’Ipab San Michele, secondo il nostro stile e le nostre capacità”. Imperatori, nominato nel giugno scorso dal sindaco di Roma, Walter Veltroni e dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha ora assunto la carica di presidente dello stesso istituto.
"Il mio obiettivo - ha dichiarato - è quello di rilanciare l’Istituto Romano di San Michele come polo di eccellenza nell’erogazione di servizi per la popolazione anziana di Roma. Vorrei, inoltre, che le attività dell’Istituto Romano di San Michele fossero presto usufruite dal quartiere e dalla città, oltre dagli ospiti interni”. Nell’intento del neo presidente la struttura, accanto all’offerta di servizi di cura di primo livello, dovrà tutelare e migliorare la qualità della vita degli anziani, aiutandoli a mantenersi ben inseriti nella società. Decisiva, in questo senso, sarà l’apertura della stessa struttura al territorio, per il quale gli anziani possono fare molto e dal quale possono ricevere ancora. Imperatori ha spiegato che “punterà soprattutto sullo sviluppo di servizi specialistici, di servizi residenziali e semi-residenziali di sollievo, sul turismo sociale rivolto agli anziani, sulle attività sportive e ricreative e sui servizi di mobilità”. A Roma, le persone anziane sono oltre 565 mila, su una popolazione di 2 milioni e 700 mila abitanti. L’8,2 per cento sono over 75, gli ultracentenari sono 1200.
Redattore Sociale