La campagna di comunicazione e sensibilizzazione "Gente di Dublino" è messa in atto dal Consiglio italiano per i rifugiati 1 (CIR) e finanziato da Ministero dell'interno e Unione europea nell'ambito del Fondo europeo per i rifugiati. L'obiettivo è informare i richiedenti asilo sul funzionamento della normativa che i rifugiati spesso ignorano
Chi arriva in Europa in fuga dalla guerra e dalla persecuzione, dopo un viaggio fortunoso e drammatico che costringe a spezzare legami familiari e comunitari, non può essere abbandonato a se stesso: è titolare di doveri ma anche di diritti, e deve esserne informato in modo chiaro. A queste persone si rivolge la campagna di comunicazione e sensibilizzazione "Gente di Dublino", messa in atto dal Consiglio italiano per i rifugiati (CIR) e finanziato da Ministero dell'interno e Unione europea nell'ambito del Fondo europeo per i rifugiati.
Si specula sulla disinformazione. L'obiettivo è quello di informare i richiedenti asilo sul funzionamento di una normativa della quale i rifugiati spesso ignorano l'esistenza, visto che il 90 per cento di loro entrano in modo irregolare e le informazioni di cui dispongono sono soprattutto quelle diffuse dai mercanti di esseri umani, che lucrano sulla loro disperazione e disinformazione. Il Regolamento Dublino II determina la vita dei richiedenti asilo che arrivano in Europa, e può avere un impatto drammatico, sradicandoli da contesti sociali e relazionali, interrompendo il percorso di integrazione, sottoponendoli a detenzione, rendendo più difficile il riconoscimento dello status di rifugiato.
Stabilire chi concede lo status di rifugiato. "L'obiettivo del regolamento comunitario è stabilire quale stato sia competente per valutare la richiesta di asilo, per evitare l'asylum shopping, ovvero la presentazione di richieste plurime - spiega Christopher Hein, direttore del CIR. - Chi arriva in Europa viene sottoposto a una procedura di fotosegnalamento, ovvero gli vengono prese le impronte e viene fotografato per stabilire la sua identità: questo lo lega al paese di entrata, generalmente Italia e Grecia, e gli impedisce di scegliere liberamente dove soggiornare, magari per riunirsi alla famiglia. Noi pensiamo che il regolamento di Dublino sia uno strumento sbagliato che causa molta sofferenza nei richiedenti asilo: infatti se si spostano dal paese di arrivo, una volta individuati, vengono respinti al punto dal quale erano partiti, anche se da anni vivevano e lavoravano altrove."
I diritti ignorati. "I richiedenti asilo spesso ignorano i loro diritti, soprattutto per quanto attiene alla clausola umanitaria, l'articolo 15 del regolamento, che dispone il ricongiungimento dei nuclei familiari - sottolinea Daniela Di Rado, responsabile del progetto per CIR. - 'Gente di Dublinò vuole aprire una strada che i richiedenti asilo possano praticare con sicurezza e fiducia, riuscendo a rifarsi una vita."
Il Consiglio italiano per i rifugiati chiede da tempo l'abolizione del regolamento di Dublino, sostenendo che a chi arriva in Europa in cerca di una nuova vita va data la possibilità di scegliere in quale paese risiedere, per riannodare rapporti familiari compromessi dalla guerra e dalla persecuzione. Deportare in un altro paese chi sta faticosamente rifacendosi una vita, sottolinea il CIR, è doppiamente crudele.
Informazioni in dieci lingue. La campagna di informazione si attua a livello nazionale con la diffusione di 50mila opuscoli informativi in dieci lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tigrino, somalo, arabo, turco, pashtun, farsi), oltre a 1.500 locandine e dvd contenenti i documenti della campagna, che saranno distribuiti presso 500 punti strategici: questure, prefetture, servizi informativi alle frontiere, centri di accoglienza per richiedenti asilo, associazioni del privato sociale. Uno spot di trenta secondi verrà proiettato nelle stazioni della rete Centostazioni dal 15 al 21 aprile; 2.500 locandine saranno esposte nei mezzi di trasporto pubblici delle città di Milano, Bari, Napoli e Roma, grazie alla collaborazione delle aziende di trasporto locali (a Milano dal 13 al 29 aprile, a Napoli, a Bari e a Roma entro giugno).
Il Video. Un video lungo sette minuti verrà proiettato all'interno dei Centri di accoglienza per richiedenti asilo, che fornirà tutte le informazioni necessarie.