Una famiglia su tre è a rischio povertà


Pubblicato il 15.12.2010 in News Sociale

IL RAPPORTO EURES-UPI LAZIO

Povertà: nel Lazio a rischio una famiglia su tre. Oltre un terzo delle famiglie laziali (il 37%) si colloca nell'area di rischio povertà. Il 55,2% dichiara di disporre di un reddito "vicino o leggermente superiore" a quello minimo necessario. I poveri si trovano principalmente nei piccoli e medi Comuni (49,1% e 47%), mentre le categorie più a rischio sono quella degli anziani (41,7%), dei nuclei monogenitoriali (47,2%) e delle persone sole (45%). Per condurre una vita dignitosa, secondo le famiglie del Lazio, sono necessari almeno 2.647 euro al mese. Solo i romani alzano questa soglia fino a 2.908 euro, mentre nei piccoli centri si scende a 2.000. Il Rapporto registra un forte calo dei redditi: si riducono infatti le famiglie appartenenti al cosiddetto ceto medio (dal 36,6% al 34,4%) e aumentano sia quelle in forte difficoltà (dal 3,5% al 5,3% gli individui con al massimo 5 mila euro).

Crisi e precarietà. Per oltre la metà degli intervistati (60,4%), il primo problema da affrontare è quello del lavoro e della lotta alla precarietà. Mentre il 30,2% individua invece come priorità le politiche sociali e per la famiglia. Anche la crisi ha giocato la sua parte. Così nel 2010 le famiglie hanno dichiarato un arretramento della condizione economica: soltanto l'8,1% dei nuclei ha visto infatti migliorare la propria condizione.

Imprese. Diminuiscono le imprese attive dello 0,5% (oltre 2 mila unità). La regione segue il trend nazionale per quanto riguarda i finanziamenti agevolati alle imprese che sono in continua diminuzione.

Lavoro. Aumentano i laureati tra i disoccupati. Tra il 2008 e il 2009 la flessione degli occupati è stata più contenuta di quella nazionale (-1,6%), attestandosi su un -0,2%. I disoccupati, però, sono aumentati del 14,2%, e sono soprattutto i laureati (+33%). 

Sicurezza, diminuiscono i reati. Nel 2009 sono stati 271.554 i reati denunciati che rappresenta il valore più basso dell'ultimo decennio (con la sola eccezione del 2004). È Viterbo, la provincia che registra la più alta concentrazione di reati con 10.526 denunce (pari a -8,7% sul 2008), seguita da Roma, Latina e Frosinone. Unica eccezione Rieti che registra un aumento del numero dei reati nell'ultimo anno (pari a +6%). I furti rappresentano il reato più diffuso (oltre il 50%). Anche le rapine segnano nel 2009 nel Lazio un forte decremento: passando da 5.672 del 2007 a 4.796 nel 2008 fino a 3.620 nell'ultimo anno.

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Fonte: La Repubblica - Roma