Un telefono per i ''depressi'' delle feste


Pubblicato il 02.01.2008 in News Sociale

Oltre mille chiamate ricevute e circa 148 ore di conversazione: è il bilancio dell'ascolto non stop di Natale di Telefono amico Italia. Rispetto alla stessa iniziativa del 2006, incremento del 18% di telefonate.
 
Oltre mille chiamate ricevute e circa 148 ore di conversazione: è il bilancio dell'ascolto non stop di Natale di Telefono amico Italia per combattere la "depressione delle feste". Di solito i volontari rispondono al 199.284.284 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 24. Ma nei giorni dal 23 al 26 dicembre il servizio è stato ampliato e a qualsiasi ora, anche di notte, era possibile trovare un volontario disposto ad ascoltare. "Rispetto alla stessa iniziativa del 2006 c'è stato un incremento del 18,41% delle telefonate e del 34,43% delle ore di conversazione - spiega Riccardo Pellegrini, vicepresidente dell'associazione -. L'80% di chi ci ha contattato erano persone che si sentivano sole o che comunque vivono un disagio nella relazione con i familiari o gli amici".

I giorni di Natale non sono molto diversi dal resto dell'anno. "Abbiamo riscontrato gli stessi problemi di solitudine - aggiunge Riccardo Pellegrini -. E anche la media giornaliera delle telefonate (circa 350 al giorno; ndr) è in linea con quelle che riceviamo di solito". Delle mille chiamate ricevute, non tutte si sono trasformate in vere e proprie conversazioni. "A volte le persone si limitano a farci solo uno squillo, ma poi mettono giù e magari ritentano più tardi quando riescono a farsi coraggio - racconta il vicepresidente dell'Associazione -. Certo è che esiste un disagio diffuso, fra persone che conducono una vita normale, e l'esistenza di un centralino permette di trovare qualcuno che sappia ascoltare senza giudicare". Telefono amico Italia esiste da 40 anni e ha 25 centri di ascolto in 13 regioni, da nord a sud del Paese. I volontari sono circa 700. "L'obiettivo del 2008 è quello di tenere aperto il centralino 24 ore su 24 sempre e non solo nel periodo di Natale", conclude Riccardo Pellegrini.
 

 

Redattore Sociale


Autore: dp