La denuncia di On the road, che chiede un maggiore monitoraggio sui Centri prefettizi per l’accoglienza straordinaria. Castelli: gli sfruttatori hanno mano libera. Serve controllo e un percorso adeguate per le vittime
Per le vittime di tratta sottrarsi dallo sfruttamento dei propri aguzzini è spesso difficile, se non impossibile. Non basta arrivare in un altro paese e lì chiedere protezione o asilo. Anzi, in alcuni casi questo fa parte del progetto di trafficking delle reti criminali, che possono avere a disposizione così persone da sfruttare con titoli regolari per restare sul suolo italiano. A denunciare un fenomeno in aumento, ma non ancora adeguatamente preso in considerazione, è Vincenzo Castelli, presidente dell’associazione On the road, che da anni porta avanti una battaglia contro la tratta degli esseri umani. E che ieri il 19 gennaio a Roma (programma conferenza), insieme ad altre realtà associative come il Gruppo Abele, Cittalia e la Rete Sprar ha presentato i risultati del progetto No tratta, nato per sviluppare nuove strategie di contrasto al fenomeno e di assistenza alle vittime.
Secondo Castelli ad agevolare il piano criminale degli sfruttatori è anche il sistema di accoglienza, basato in larga parte sul sistema dei Cas (centri prefettizi per l’accoglienza straordinaria), che rappresentano il 60 per cento delle strutture. (...) Castelli spiega che senza un monitoraggio attento e una presa in carico reale delle singole situazioni, accade spesso che le vittime, anche in accoglienza, continuino a essere gestite da reti criminali. (...)
Secondo l’ultimo rapporto dell’Oim nel 2015 sono circa 4500 le donne nigeriane, vittime di tratta entrate in Italia. (...) Anche secondo Paola Degani, docente di diritti umani all’Università di Padova, all’interno dei Cas andrebbe attivato un sistema di monitoraggio per evitare che qui la criminalità abbia campo libero.
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Tra gli esiti del progetto sono da segnalare la redazione di:
– Rapporto di Ricerca “Vittime di tratta e richiedenti/titolari di protezione internazionale”
– Manuale Operativo “Richiedenti/titolari di protezione internazionale e vittime di tratta”