Redattore sociale ci porta con un video di 15 minuti dai biinari della stazione Termini di Roma e fino ai progetti internazionali dell'ONDS alla scoperta dei luoghi del disagio sociale e dei servizi di assistenza costruiti dalla rete degli Help Center assieme alle Ferrovie dello Stato.
Riprese e montaggio di Riccardo Micalizio per Redattore sociale. Interviste a cura di Eleonora Camilli.
Clicca qui per guardare il Video di Redattore Sociale
Stazioni, in 6 città 130 mila interventi e 10 mila prese in carico ogni anno
I dati dell’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle grandi stazioni. La maggior parte uomini (68%), stranieri (84%), tra 18 e 39 anni. Il 22 e 23 un convegno a Roma. Giovedì il lancio del progetto Linea gialla e un database condiviso.
ROMA – Centotrentamila interventi e diecimila persone prese in carico ogni anno in sole sei città: Roma, Milano, Foggia, Catania, Napoli e Firenze. Sono questi i numeri della rete degli Help center, i centri nati dalla collaborazione tra i comuni, il settore Politiche sociali delle Ferrovie dello Stato e gli enti del privato sociale, che da nord a sud Italia si occupano del disagio all’interno delle stazioni. Nella maggior parte dei casi a chiedere aiuto sono uomini (68%), stranieri (84%), di età compresa tra 18 e 39 anni (58%). La media giornaliera di 345 interventi su persone disagiate e 28 prese in carico di nuove persone di cui 19 uomini e 9 donne, 4 italiani e 23 stranieri, 16 di età tra 18 e 39 anni, 10 tra 40 e 59 anni e 2 di oltre 60 anni.Tra le richieste maggiormente avanzate: il lavoro, la casa e i servizi sanitari, oltre alle esigenze primarie come mangiare, bere e lavarsi.
Per fare il punto sulla situazione degli Help center e riflettere su nuove strategie di collaborazione, l’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane (Onds) organizza per il 22 e 23 aprile prossimi due giorni di formazione dedicate agli operatori. Tra i temi all’ordine del giorno: il lancio del progetto Linea Gialla, finanziato dal ministero del Lavoro nell’ambito dell’anno europeo della povertà e la messa in rete di un database, in grado di permettere la condivisione dei singoli casi tra operatori di help center diversi.
“Il progetto Linea gialla vuole dare maggiore strutturazione alla rete dell’Osservatorio per favorire tavoli di concertazione nelle città dove si trovano gli help center - sottolinea Alessandro Radicchi, direttore dell’Onds -. Il nostro obiettivo è creare alleanze tra i servizi offerti nelle diverse stazioni. L’orientamento è fondamentale ma funziona solo se c’è coordinamento. In questo senso è fondamentale anche la condivisione dei database degli help center, che permetterebbe di scambiare informazioni e poter continuare l’intervento su un soggetto anche quando la persona si sposta”. Il database condiviso, oggi è attivo in maniera sperimentale solo in alcune strutture, in attesa che il sistema venga perfezionato negli aspetti che riguardano la privacy. “Questa condivisione delle informazioni sarà il termometro di quanto avviene nelle stazioni e il barometro di quello che succede in città-aggiunge Radicchi-. Ma è fondamentale soprattutto per la presa in carico dei singoli casi”.
Gli help center situati all’interno delle principali stazioni offrono un servizio di ascolto, orientamento e presa in carico di persone con disagio, avviando in alcuni casi anche un percorso di reinserimento sociale. “Ferrovie dello Stato ha preso coscienza che le stazioni non potranno mai essere soltanto un grande centro commerciale, perché sono, invece un check point di affetti, di affari e di miserie- sottolinea Amedo Piva, responsabile dei servizi sociali di Ferrovie dello Stato-. Il compito di Ferrovie è far star bene i propri clienti, i passeggeri. E quindi visto che queste presenze di disagio sono inevitabili, ma non funzionali al servizio, fare in modo di risolvere i loro problemi, attraverso un programma di politiche sociali. Lo slogan che dà senso alle nostre attività è ‘una vita che riparte’. Vogliamo cioè affiancare queste persone non per cronicizzate i loro disagi ma per aiutarli a ripartire”. (ec)
SENZA DIMORA
Stazione Termini, sempre più giovani e numerosi coloro che si rivolgono all’Help center
I dati dell’Onds. A Roma sono circa 1300 le persone prese in carico ogni anno dall’Help center situato al binario1. Il 78% sono uomini, l’80% stranieri. Uno su tre ha tra i 18 e 29 anni, il 47% tra 30 e 49. In 7 anni utenze quadruplicate.
ROMA – A Roma sono circa 1300 le persone prese in carico ogni anno dall’ Help center situato al binario1 della stazione Termini, una struttura nata nel dicembre 2002 da una collaborazione tra il settore politiche sociali di Ferrovie delle stato, la cooperativa sociale Europe counselting e la sala operativa sociale del comune di Roma, per dare assistenza e orientamento alle persone disagiate. Il servizio è cresciuto nel tempo, come dimostrano i dati dell’Osservatorio nazionale sul disagio nelle stazioni italiane (Onds): le utenze si sono quadruplicate in sette anni. Si è passati infatti dai 500 interventi del gennaio 2003, agli oltre 2000 dello stesso periodo del 2010, con picchi rilevanti nel 2006. Il 78% delle persone che si rivolgono al servizio sono uomini, l’80% circa stranieri, tra i quali la comunità più rilevante è quella rumena (25%), seguono gli eritrei, gli afgani e gli etiopi. Il 36% ha un’età compresa tra i 18 e 29 anni, il 47% tra i 30 e 49 , mentre sono intorno al 16% gli over 50.
“La maggior parte dell’utenza che si è sempre rivolta al nostro help center è composta in da uomini e straneri. Si tratta di persone relativamente giovani, tra i 18 e 50 anni. Nel tempo l’età è andata via via diminuendo, quindi possiamo dire che c’è stato un ringiovanimento della popolazione dei senza fissa dimora che gravitano intorno alla stazione Termini - sottolinea Laura Cucinotta, coordinatrice dell’help center della capitale -. Sono per lo più persone in difficoltà alloggiativa: la maggior parte dorme fuori, oppure in centri di accoglienza e case occupate. Inoltre non hanno un lavoro oppure hanno un’occupazione non stabile o in nero e generalmente, hanno un disagio non solo sociale ma anche caratteriale e mentale”.
Oltre all’help center situato al binario 1, la cooperativa sociale Europe counselting gestisce anche un centro diurno per le persone senza fissa dimora, Binario 95. “L’accoglienza durante il giorno è in realtà più importante di quella notturna, perché è durante il giorno che una persona può fare dei percorsi per ricostruirsi- sottolinea Fabrizio Schedit, responsabile del centro-. E’ il momento in cui la persona ha cura di sé e può cercare lavoro per reinserirsi nella società”. Sono i servizi sociali della città a inviare le persone al centro diurno, che collabora sia con l’help center che con sala operativa sociale del Comune. Binario 95 si trova, a via Marsala, la strada che costeggia la stazione Termini e costituisce un vero e proprio “polo sociale” di sostegno al disagio. Sulla stessa via si trovano infatti anche l’ambulatorio e l’ ostello della Caritas. (ec)