Sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, accordo in Conferenza unificata


Pubblicato il 27.09.2007 in News Sociale

Mira a creare una rete integrata in tutto il territorio nazionale di asili nido, servizi integrativi e servizi innovativi nei luoghi di lavoro. Per il triennio 2007-2009 sono stati stanziati 604 milioni di euro, concorso anche delle Regioni.
 

Firmata ieri in Conferenza Unificata l’intesa tra il Governo, le Regioni e le autonomie locali in materia di servizi socio educativi per la prima infanzia. L’intesa è finalizzata alla creazione di una rete “integrata, estesa, qualificata e differenziata” in tutto il territorio nazionale di asili nido, servizi integrativi e servizi innovativi nei luoghi di lavoro, volti a promuovere il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno del ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.

Per il triennio 2007-2009 sono stati stanziati 604 milioni di euro, le Regioni e le autonomie locali concorreranno al finanziamento del piano per un impegno economico non inferiore del 30% delle risorse ripartite.

Si tratta di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo di un sistema territoriale che incrementa i servizi esistenti, avvia il processo di definizione dei livelli essenziali e rilancia una stagione di collaborazione tra le istituzioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni per l’attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine. “Si tratta di un traguardo importante – afferma il ministero della Famiglia - anche per rispondere agli impegni assunti dal Governo in seguito ai lavori della Conferenza nazionale per la famiglia tenutasi a Firenze il 24, 25 e 26 maggio scorso ed in vista del prossimo varo di un vero e proprio Piano Nazionale per la Famiglia.

“Tra gli obiettivi – si precisa - anche l’attenuazione del forte squilibrio tra il nord e il sud del paese ed una complessiva crescita del sistema nazionale verso standard europei, in vista del raggiungimento, entro il 2010, dell’obiettivo della copertura territoriale del 33 % fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000”.
 
La legge finanziaria 2007 ha dato l’avvio ad un progetto per la famiglia organico e di lungo respiro: 340 milioni di euro, di cui 250 milioni tra tutte le regioni, e 90 milioni alle undici regioni che presentano un tasso di copertura inferiore alla media nazionale, a scopo perequativo. Si tratta di tutte le regioni del Sud, a cui si aggiungono il Veneto, il Friuli ed il Lazio. Le regioni del centro e del nord contribuiscono al piano con un co-finanziamento del 30%, pari a circa ulteriori 53 milioni di euro. A tali risorse si aggiungono, infine, 211milioni che le regioni del Sud, nell’ambito del Quadro Strategico Nazionale, si impegnano a destinare allo sviluppo delle strutture socio-educative, per raggiungere gli obiettivi ed i target richiesti dal QSN.

“Le risorse messe a disposizione – si afferma – consentiranno di portare il livello di copertura della domanda di servizi socio-educativi integrati per la prima infanzia ad una quota del 13% come media nazionale (secondo i dati Istat è attualmente dell’11,4%) e di una misura non inferiore al 6% all’interno di ogni Regione. In questo modo sarà possibile la realizzazione di oltre 50.000 nuovi posti presso il sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia – in aggiunta ai 188mila posti attuali - rimediando al forte squilibrio. Solo per fare un esempio, nel 2004 in Campania hanno trovato posto presso i servizi socio-educativi per la prima infanzia l’1,7% dei bambini, mentre in Emilia Romagna sono stati accolti il 27,1%”.
 

 

Redattore Sociale