''Sofferenza, vergogna, paura, isolamento: questo non è amore''


Pubblicato il 27.09.2007 in News Sociale

Parte oggi su Contro Radio e Radio Blu la nuova campagna realizzata dall'associazione Artemisia, finanziata dal programma Daphne II. Quattro spot per facilitare l'accesso delle donne ai servizi di aiuto.
 
“Sofferenza, vergogna, paura, isolamento: questo non è amore”:  si affida a queste parole, con l’obiettivo di raggiungere chi ha bisogno, una nuova campagna radiofonica contro la violenza domestica ai danni di donne e bambini, realizzata dall’associazione fiorentina Artemisia con la collaborazione della onlus Women on Work e che parte oggi. L’iniziativa nasce nell’ambito di un progetto finanziato dal programma comunitario Daphne II e promosso dall’amministrazione provinciale di Brindisi. “I Am.. On air against domestic violence”, “Io sono. In onda contro la violenza domestica”, è lo slogan della campagna, che si compone di quattro spot che saranno trasmessi da oggi e nel corso delle  prossime settimane su Contro Radio e Radio Blu. “Non è amore. Proteggi i tuoi figli. La tua storia. Non è colpa tua” sono i temi degli spot, orientati a facilitare l’accesso ai servizi di aiuto da parte delle donne e dei loro figli. “Se il tuo partner maltratta te ed i tuoi figli non accettare la violenza, chiedi aiuto a chi puo’ sostenerti per ricostruire la tua vita – invita lo spot – chiama subito Artemisia centro antiviolenza, 055 – 601375, 602311”.

La nuova campagna radiofonica nasce da un lavoro diretto con donne vittime di violenza domestica, che hanno partecipato a gruppi di confronto sul tema della loro protezione e di quella dei loro figli, promossi da Artemisia e da altri centri antiviolenza coinvolti come partner in Italia e all’estero (in Italia, con il coinvolgimento di Prato e Brindisi, e poi in Grecia, in Portogallo, a Cipro e in Germania). I contenuti dei quattro spot e delle card informative, dunque, sono stati scelti direttamente dalle donne dei gruppi che, riunitesi a Brindisi in occasione di un workshop transnazionale,  sono partite dalle loro storie per distillare messaggi che possano essere uno stimolo per  altre donne, affinché cerchino aiuto per loro stesse e per i loro bambini, vittime di violenza assistita e di maltrattamento. Il progetto, finanziato appunto dal programma Daphne II, si presenta quindi come un’iniziativa europea di sensibilizzazione e comunicazione sulla violenza domestica; sono numerosi i partner europei che vi aderiscono e che collaborano congiuntamente alla creazione di programmi internazionali in questo ambito.

Il programma Daphne II, infatti, ha tra le finalità lo sviluppo di strategie di comunicazione per la prevenzione e il contrasto al problema della violenza contro donne e bambini, nonché la diffusione di consapevolezza e riconoscimento sociale del problema. La violenza domestica sulle donne e sui bambini è, purtroppo, un crimine tuttora invisibile e, secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su violenza e salute (Word Report on Violence and Health, 2002), costituisce uno dei più gravi problemi di  salute pubblica a livello mondiale. La storia passata – è emerso da uno dei gruppi di donne che hanno dato vita agli spot – “può essere ripensata anche in termini di esperienza, che attraverso un percorso di elaborazione  diventa anche un sapere che possiamo condividere con altre donne e restituire ad altre per loro stesse e i loro figli”.
 

Redattore Sociale


Autore: sm