Il consiglio dei Ministri non ha discusso oggi l’argomento, nonostante le anticipazioni della vigilia da parte dello stesso ministro Ferrero. Possibile uno slittamento a venerdì prossimo.
Slitta la riforma della Bossi-Fini sull’immigrazione. Oggi il consiglio dei Ministri che secondo alcuni annunci della vigilia avrebbe dovuto affrontare il testo presentato dal ministro degli Interni, Giuliano Amato e dal ministro per la Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, non ha discusso l’argomento e il problema dell’immigrazione non è stato inserito tra i titoli all’ordine del giorno della riunione a palazzo Chigi che si è conclusa prima delle 11. Da fonti governative si apprende che il testo Amato-Ferrero è attualmente allo studio degli uffici legislativi di palazzo Chigi e che la sua discussione in Consiglio è comunque imminente. La volta buona potrebbe essere anche il prossimo Consiglio fissato per venerdì prossimo, 20 aprile.
Molte le novità contenute nella riforma della Bossi-Fini, una delle leggi più criticate tra quelle varate nella scorsa legislatura dalla maggioranza di centro-destra. La proposta di Amato e Ferrero non vuole comunque essere una “controriforma” complessiva del grande tema dell’immigrazione. Si tratta piuttosto di un testo che si concentra su poche questioni ritenute essenziali e basilari. In primo luogo si vuole modificare tutta la parte della precedente normativa che riguarda gli ingressi e il soggiorno degli stranieri in Italia. Sia secondo il ministro della Solidarietà Sociale, sia secondo quello degli Interni, le procedure previste dalla Bossi-Fini non hanno fatto altro che aumentare gli ingressi illegali in Italia essendo le norme troppo rigide e incapaci di affrontare un fenomeno sociale che ormai ha una portata e un rilievo strutturali. Con la riforma – se dovesse essere tradotta in legge secondo le intenzioni dei promotori – cambieranno i tempi di soggiorno concessi ai lavoratori, puntando in primo luogo a creare canali di immigrazione legale che rendano non più competitiva l’immigrazione illegale. I permessi di soggiorno per i lavoratori stagionali saranno aumentati di un anno e quelli per lavoro a tempo indeterminato saranno portati a 3 anni, rinnovabili fino a 6. Tra le altre novità si profila l’eliminazione del contratto di soggiorno e la concessione automatica della cittadinanza ai bambini nati da genitori già residenti in Italia da almeno 5 anni. Sono previsti anche permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare a minori divenuti maggiorenni e l’estensione dei permessi per motivi umanitari. Abolito il permesso di soggiorno inferiore a 3 mesi che sarà sostituito da una dichiarazione di presenza. Previsto anche il recepimento della normativa dell’Unione europea che prevede il diritto di voto agli immigrati da tempo in Italia. Ancora da definire la parte che riguarda lo sponsor e l’autosponsorizzazione da parte degli immigrati. L’impostazione di Amato e Ferrero in proposito è stata criticata per esempio dal vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini che ritiene sbagliata l’autosponsorizzazione. Un altro dei nodi della riforma riguarda poi i Cpt, i Centri di permanenza temporanea. Ma la proposta Amato-Ferrero è volutamente limitata al campo della regolazione dei flussi di ingresso e del soggiorno. “Varata la legge – ha detto di recente Ferrero – avremo fatto solo il primo passo verso una legislazione completa e organica sull’immigrazione”.
Redattore Sociale