Una ricerca dell'Istituto nazionale di statistica francese ha rivelato che il 22% dei circa 86mila senza dimora transalpini sono giovani diplomati che hanno un impiego. Il 15% vive d'accattonaggio.
Senza dimora, ma con un lavoro: una ricerca dell'Insee, l'Istituto nazionale di statistica francese, ha svelato che il 22% dei circa 86mila senza dimora transalpini sono giovani diplomati, impiegati nel settore del commercio o delle assicurazioni. L'inchiesta, pubblicata oggi sulla versione online del quotidiano francese Le Monde (www.lemonde.fr) rivela le grandi diversità tra le persone senza fissa dimora. Secondo l'Insee, i senza dimora sono in gran parte uomini soli senza lavoro, giovani diplomati che esercitano un'attività professionale, donne con bambini, coppie e, in misura minore, persone anziane.
Secondo le cifre di una prima versione del lavoro, realizzata nel gennaio 2001 interpellando le persone che si rivolgevano ai dormitori pubblici e mangiavano nelle mense dei poveri, erano circa 86mila le persone senza dimora, tra cui 70mila adulti e 16mila. La maggior parte dei senza fissa dimora del resto sono uomini (80%), soprattutto soli e senza lavoro, il 15% dei quali si affida all'accattonaggio. "Circa un terzo di queste persone sono senza lavoro da oltre un anno, un quarto da meno di un anno. Oltre un terzo non cercano più un lavoro -puntualizza l'Insee, che sottolinea che i rifugiati in attesa di riconoscimento “sono tre volte più numerosi all'interno di questo gruppo” che tra gli altri senza dimora.
L'inchiesta, poi, mette in evidenza altre 4 categorie di persone all'interno della popolazione dei senza dimora. Così, il 22% sono giovani diplomati che “vivono senza coniugi né bambini” e dispongono di un lavoro nel settore commerciale (75% circa) o in quello assicurativo (25%)”. Meno isolati di quelli del primo gruppo, arrivano più spesso a farsi ospitare da membri della propria famiglia (17%) e una volta su quattro trovano rifugio presso amici. Dal canto loro, il 18% delle persone incontrate all'interno di questa inchiesta sono donne, in tre casi su quattro accompagnate da bambini piccoli e reduci da una separazione. Tra loro ci sono poche diplomate, ma tre su quattro possono contare su sussidi familiari. Il terzo gruppo è formato da persone relativamente giovani che vivono in coppia, la metà delle quali ha un bambino. Secondo l'Insee, “tre quarti di queste persone sono alla ricerca di un alloggio e le coppie sono due volte più numerose delle altre a beneficiare dei sussidi familiari”. Infine, persone con più di 50 anni non rappresentano che il 2% dei senza dimora incontrati dai ricercatori dell'Isee, che hanno riscontrato anche un gran numero di lavoratori anziani immigrati.
Secondo l'Insee, “le molteplici forme di allontanamento dal mercato del lavoro e la varietà delle circostanze che riguardano la perdita della casa spiegano l'estrema eterogeneità della condizione dei senza dimora”. Ma per Cécile Brousse, membro della divisione “Condizioni di vita delle famiglie” dell'Insee, la situazione di chi è “senza casa, vincolato alla disoccupazione e che il più delle volte riguarda immigrati senza risorse scolastiche”, costituisce un “caso estremo di un problema più generale” nella società francese, il contrario di un'idea preconcetta che vorrebbe i senza dimora come un gruppo omogeneo ben distinto dal resto della popolazione e caratterizzato da specifiche difficoltà.
Redattore Sociale