Alessandro Radicchi (Osservatorio nazionale disagio e solidarietà nelle stazioni italiane): ''Negli ultimi due anni si sono dimezzate le presenze di senzatetto alla stazione. Le denunce sono un tentativo di strumentalizzazione politica''.
“Racket dei posti letto per i senzatetto, ubriachi molesti e sporcizia, aggressioni e furti anche alla luce del giorno”: sono solo alcuni degli ingredienti del “degrado” della stazione Termini, secondo quanto denunciano in una nota portavoce romano di An, Fabio Sabbatani Schiuma, e il capogruppo in primo Municipio de La Destra, Augusto Caratelli. Quanto c'è di vero in questa preoccupante fotografia della principale stazione romana? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Radicchi, direttore dell'Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane.
La denuncia di Schiuma e Caratelli fa seguito a una recente notizia su un presunto mercato dei “posti letto” alla stazione Termini. È tutto vero?
Una leggenda! Chi preferisce vedere la realtà venga con noi a fare un monitoraggio in stazione alle 10 di sera, come facciamo dal 2002, da quando cioè è attivo il Centro di Ascolto e Orientamento Help Center, una sinergia tra Sala Operativa Sociale del Comune di Roma e Ferrovie dello Stato. Ogni sera mappiamo il disagio presente in stazione, per tentare di dare una risposta che sia ogni giorno calibrata e mirata alle vere esigenze del territorio. E con i dati di questa mappatura posso dirvi che, nella stazione di Roma Termini, negli ultimi anni le cose sono migliorate, davvero. Il lavoro fatto, anche con la collaborazione della sicurezza delle Fs, è stato notevole e, se rapportato alla derivata positiva dell’aumento dei flussi migratori ormai inarrestabile, in particolare nella capitale, ed alle dinamiche di accoglienza ad esso connesse, i dati dimostrano come la presenza di disagiati in stazione la notte sia non solo stabile ma addirittura diminuita
L'insicurezza e il presunto degrado della stazione Termini sono in gran parte attribuiti a un gruppo di zingari, che gestirebbero anche il racket dei “posti letto”. Cosa c'è di vero?
Gli zingari sono un minoranza mal vista soprattutto da rumeni, italiani e maghrebini, che sono i gruppi più rappresentati. È vero che ci sono presso la stazione donne rom con bambini che durante il giorno chiedono l'elemosina, ma parlare di aggressioni è assurdo. Verso le 18 possono aggiungersi i mariti, ma alle 22 hanno già fatto tutti ritorno ai loro campi. Parliamo comunque di non più di 7-8 persone in totale durante tutta la giornata, su 500.000 passeggeri che transitano durante il giorno da Termini!
Quali sono oggi le condizioni sociali della stazione Termini?
Dopo la ristrutturazione del 1999, la stazione è cambiata sostanzialmente, non solo per la parte commerciale, ma anche dal punto di vista della sicurezza e dei servizi ai più bisognosi, di cui si occupano gli Help Center della rete ONDS. Nel 2005 è stato attivato anche un Centro Diurno, oggi pienamente funzionate, in locali concessi dalle Ferrovie dello Stato. Esso rappresenta il secondo tre gradini di intervento che sono alla base della strategia della rete ONDS: orientamento, prima accoglienza in un centro diurno vicino e seconda accoglienza nei centri notturni del territorio.
Quante persone dormono all'interno e all'esterno della stazione?
In base al monitoraggio degli ultimi due anni, le presenze all'interno o nei pressi della stazione si sono ridotte quasi del 50%. A dicembre 2007 ad esempio, in alcuni monitoraggi notturni abbiamo rilevato presenze davvero esigue. Ovvio che in quel mese influiscono anche le feste, ma la differenza è tale che non si può affermare che le presenze siano aumentate. Oggi all'interno della stazione dormono non più di una decina di persone: quasi tutte conosciute dall’Help Center e dalla Polfer. Si tratta di persone anziane, o di uomini con disturbi psichici, assolutamente innocui che vogliono solo stare soli e non accettano di integrarsi nelle strutture esistenti. Lasciano tendenzialmente tutto pulito, perché questo consente loro di rimanere la notte a dormire in stazione.
All'esterno della stazione, su piazza dei Cinquecento, la situazione è un po’ diversa, soprattutto a causa di assembramenti momentanei creati dalle associazioni che, come avviene in ogni stazione italiana e non, la sera distribuiscono beni di prima necessità (cibo e coperte). Ma è una situazione che si può verificare dalle 21 alle 23 per poi lasciare il campo a poche unità di persone che passano la notte sotto le pensiline. La condizione di pulizia in cui viene lasciato il posto della distribuzione spesso dipende dalla civiltà delle associazioni che operano: essendo la maggior parte di queste ormai storiche e in linea con le buone prassi comunemente definite, il fenomeno si limita a pochi sporadici volontari estemporanei. La notte, tra coloro che restano a dormire fuori, può capitare di trovare qualche “ubriaco molesto”. Ma in quale stazione non se ne trovano? E di certo non si può dire che Roma non regga il confronto a livello di accoglienza, sicurezza e pulizia con Parigi o Berlino, nostri partner in diversi progetti di studio di buone prassi di gestione delle marginalità di stazione.
Ma allora da cosa deriva questo allarme?
Penso che dietro questa denuncia così generica e in buona parte infondata ci sia una volontà di strumentalizzazione del difficile momento di crisi politica italiana. I senza fissa dimora non meritano di essere strumentalizzati, hanno già ben altro a cui pensare. Piuttosto invito chi ha sollevato il problema a venirci a trovare presso uno dei nostri centri per conoscerne meglio i servizi, segnalarci direttamente eventuali problematiche che possano esserci sfuggite, per magari studiare assieme soluzioni fattive che aiutino a migliorare il lavoro in corso ormai da anni.
Redattore Sociale