ONDS PRIMO “ONE NIGHT COUNT”: QUATTROCENTO HOMELESS NELLE AREE FERROVIARIE
“La notte dei senza dimora” del 17 ottobre è stata occasione per l’ONDS del “One night count”, il conteggio in una notte delle persone senza dimora che dormono nei pressi delle stazioni romane. Il metodo è già stato sperimentato in città del mondo anglosassone ma anche a Torino, con buoni risultati.
Il Progetto che ha permesso quest’iniziativa è l’HELP CENTER MOBILE (HCM), finanziato dalla Presidenza della Regione Lazio e realizzato dalla Europe Consulting ONLUS in sinergia con l’ONDS, l’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la solidarietà nelle Stazioni delle Ferrovie dello Stato. L’Help Center Mobile si configura come un servizio itinerante di monitoraggio delle stazioni ferroviarie della regione Lazio con azioni specifiche di segretariato sociale. L’obiettivo del progetto è di mappare il disagio presente nelle stazioni, al fine di orientare gli utenti intercettati verso le strutture locali di riferimento. Nel 2010, con un’unità mobile appositamente allestita e connessa Wifi con il database nazionale dell’ONDS e con l’Help Center di Roma Termini, il progetto ha monitorato circa 80 stazioni del Lazio registrando situazioni di disagio variabili a seconda della zona mappata. Oltre che in alcune zone particolarmente critiche della pianura Pontina i dati hanno lasciato emergere situazioni di particolare problematicità nelle stazioni di Roma Tiburtina, Roma Tuscolana e Roma Ostiense oltre che all’Aeroporto di Fiumicino ed a Termini. Entro l’anno sarà disponibile una pubblicazione dei risultati del progetto. dove già da anni opera il presidio fisso dell’Help Center.
Nell’ambito di tale iniziativa, con un’operazione denominata “One night count - In una sola notte”, sei operatori del Polo Sociale Roma Termini accompagnati dal direttore ONDS e da un antropologo dell’ INMP San Gallicano hanno monitorato con tre unità mobili 42 stazioni della capitale romana, confermando le tendenze dei dati della ricerca svolta durante l’anno.
Il tour ha preso idealmente il via da piazza dell’Immacolata a San Lorenzo, dove si stava svolgendo la Notte dei senza fissa dimora. “L’Help center mobile ha già fatto il giro delle stazioni della regione Lazio nel corso dell’anno, quello di stanotte è stato un conteggio conclusivo concentrato sulla città di Roma – afferma Alessandro Radicchi direttore dell’ONDS -. Fare questo tipo di monitoraggio serve a fornire una consapevolezza immediata del fenomeno. Siamo partiti da San Lorenzo alle 21 e abbiamo girato fino a questa mattina e nel freddo della notte ci siamo resi conto che i posti più caldi erano le stazioni, dove ci sono spazi comodi, puliti e presidiati. La motivazione per cui le persone senza dimora scelgono le stazioni è perché evidentemente nella città non esistono soluzioni alternative dignitose. Ma Ferrovie dello Stato non può farsi carico da sola di un problema così grande e che tra l’altro non rientra nei compiti specifici dell’azienda che sono quelli in particolare di far arrivare i treni puntuali. Sono necessarie piuttosto sinergie a tutti i livelli per uscire da queste gravi situazioni di violazione dei diritti ed è quello che l’ONDS sta tentando di fare da anni.
In totale sono state individuate 393 persone senza fissa dimora presenti sia negli spazi interni che nel perimetro delle stazioni e localizzate nello specifico: Aurelia 1, Capannelle 2, Torricola 2, Trastevere 4, Tuscolana 5, San Pietro 11, Fiumicino Aeroporto 39, Tiburtina 40, Termini 140, Ostiense, 148.
“La situazione di Termini la conosciamo bene ed a parte le persone contate all’interno sulle quali stiamo lavorando da mesi per trovare delle soluzioni dignitose in sinergia con Protezione Aziendale di FS e con la SOS del Comune di Roma, quello di cui rimaniamo sempre più sorpresi è il costante aumento di persone straniere, che si concentrano a dormire all’esterno su piazza dei Cinquecento, via Giolitti e via Marsala. Stanotte ne abbiamo contate più di cento di cui la maggior parte richiedenti asilo o rifugiati; persone quindi che per la convenzione di Ginevra avrebbero diritto a un’assistenza - racconta Alessandro Radicchi, direttore dell’Onds - ma a Roma i centri sono stracolmi, le liste d’attesa ormai superano i sei mesi e le stazioni non sono certo il miglior luogo per accoglierli dignitosamente. Bisognerebbe allora ragionare su soluzioni alternative”. A preoccupare è in particolare la situazione della stazione Ostiense. Anche qui le persone che nella notte tra il 17 ed il 18 Ottobre hanno dormito nell’area sono circa 150. “In questo caso la maggior parte di loro era concentrata in un piccolo spazio, tra il binario 24 e 25 - continua Radicchi - erano soprattutto ragazzi afgani, di cui molti minori. Come è possibile che una città come Roma permetta una cosa del genere? Il 25 Ottobre proprio nella capitale sarà dato avvio al lavoro per la costruzione del nuovo piano regolatore sociale in un ottica partecipata con i cittadini e le organizzazioni umanitarie della capitale e forse è arrivato il momento di porsi seriamente il problema e tentare di trovare assieme una soluzione condivisa”.
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