Molti sono stranieri, ma oltre il 40% sono italiani ridotti all'indigenza. L'età di abbassa, aumenta l'alcolismo
A Roma vivono circa 6mila senza fissa dimora: 4mila dormono ogni notte in strada, mille sono ospiti nei centri di accoglienza notturni del Comune e delle associazioni di volontariato, altri mille ancora occupano ripari di fortuna (fabbricati fatiscenti, baracche, ecc.), secondo i dati diffusi a settembre in occasione della presentazione delle iniziative a sostegno dei 'senza fissa dimorà, promosse dall'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e da Commercity, in collaborazione con la Rete della Solidarietà e con la Comunità di Sant'Egidio.
Secondo la stessa fonte, a Milano ne vivono 5mila, a Torino 2mila e poco meno a Bologna, Napoli e Firenze. In Italia ci sono in totale 17mila homeless. Con l'espressione senza fissa dimora si indicano quelle persone che vivono in situazioni di povertà estrema o emarginazione grave, e hanno bisogno sia di beni materiali di prima sopravvivenza, dalla casa all'igiene, sia di beni post-materialistici ovvero i rapporti con la famiglia, con la comunità in cui si vive e con la società in generale. Si tratta di una popolazione sempre più giovane, si abbassa l'età media sia tra gli italiani che tra gli stranieri, che spesso ha situazioni multiproblematiche: più del 20% sono alcolisti, il 15% tossici mentre un altro 15% ha problemi psichici.
Il 60% dei senza fissa dimora sono stranieri, la maggior parte dei quali provenienti dai Paesi dell'Est, dall'Afghanistan e rifugiati, mentre il 40% sono italiani. E sono soprattutto questi ultimi a chiedere ospitalità nei centri di accoglienza. Nell'ultimo anno si sono notati numeri maggiori di italiani, anche in situazioni di border line, ossia di persone non completamente ritiratesi dalla vita sociale, nuove forme di povertà che sono scaturite da eventi straordinari quali un licenziamento, un divorzio, una malattia invalidante.