Roma, al via questa sera gli spettacoli nei centri di accoglienza


Pubblicato il 17.12.2010 in News Sociale

Nel giorno in cui anche a Roma è caduta la neve, parte il progetto dell’associazione “La casa di cartone” per portare beni immateriali nei centri: il via con il concerto di Spookyman per gli ospiti del centro notturno Madre Teresa di Calcutta.

Primo appuntamento, questa sera, per il ciclo di eventi nelle strutture di accoglienza dei senza fissa dimora organizzati dall’associazione “La casa di cartone” nell’ambito del progetto B.I.P., acronimo che sta per “beni immateriali primari”. Si parte con un concerto per gli ospiti del centro notturno di accoglienza Madre Teresa di Calcutta, in via Assisi 39 a Roma, per i quali suonerà Giulio Allegretti, in arte Spookyman: una “one man band” che propone una personalissima rivisitazione di generi come blues, country, latina, gitana, folk, hawaijana. Generi che Spookyman interpreta con una varietà di strumenti musicali come banjo, campanelli, maracas e suoni sperimentali come una 24 ore e scatole di latta.
L’iniziativa prosegue con altri appuntamenti a cadenza mensile, in cui vari artisti proporranno spettacoli ed eventi di natura culturale e artistica a persone che vivono uno stato di temporaneo disagio. Perché non si vive di soli beni primari ma anche di beni immateriali, quelli cui si riferisce l’acronimo che intitola il progetto. E l’arte, la musica, lo spettacolo, i rapporti interpersonali sono appunto beni immateriali, anche loro necessari. In effetti il circuito dell’assistenza spesso si occupa di fornire solamente beni primari di tipo materiale, ma reintegrare una persona che da tempo ha vissuto nell’invisibilità generale significa metterla anche in un contesto relazionale che promuova il dialogo e la conoscenza.  
La serata è aperta ad un pubblico interessato: entrare in luoghi solitamente rimossi significa anche erodere un po’ del silenzio che circonda questi spazi. Il concerto inizia alle 21.30 ed è gratuito, ma è necessario prenotarsi scrivendo all’indirizzo [email protected] oppure chiamando il numero 349-2668882.  Le strutture legate al disagio interessate al progetto possono scrivere a [email protected]. Gli artisti interessati a partecipare al progetto possono scrivere a [email protected].


Autore: Gina Pavone
Fonte: Redattore Sociale