I risultati di una ricerca condotta da ''OsservAzione'' per Osce/Odhir. Estremamente limitata la partecipazione alle ultime amministrative; e nel dibattito, la loro voce si ascolta raramente
“Molti pregiudizi e poca partecipazione”: questi, con una sintetica battuta, i risultati di una ricerca empirica condotta da OsservAzione (centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti) per Osce/Odhir sulla partecipazione politica di rom e sinti in Italia.
Il rapporto finale, intitolato “Political participation and media representation of Roma and Sinti in Italy. The case studies of Bolzano-Bozen, Mantua, Milan and Rome”, presenta nel dettaglio i risultati della ricerca che ha guardato la partecipazione politica e rappresentazione mediatica di rom e sinti.
I risultati. Secondo l’indagine, la partecipazione di rom e sinti alle ultime elezioni amministrative, sia come elettori che come candidati, è stata estremamente limitata, sebbene, tenuto conto delle passate elezioni, ci sono stati alcuni segnali positivi. “Ciò è accaduto – si afferma - nonostante l’assenza di iniziative istituzionali dirette a favorire e promuovere la partecipazione politica di queste comunità alla vita politica. Al contrario, spesso le amministrazioni locali (si veda per esempio il trasferimento voluto dal comune di Roma di molte famiglie rom in aree rurali al di fuori del grande accordo anulare) attuano politiche che, direttamente o indirettamente, scoraggiano e ostacolano la partecipazione di rom e sinti”.
Nelle quattro città dove è stata svolta la ricerca (Roma, Mantova, Milano e Bolzano), tre membri di queste comunità si sono presentati come candidati al consiglio comunale, anche se uno solo, il candidato di Mantova Yuri Del Bar, è riuscito a farsi eleggere.
”Nonostante gli insuccessi, queste candidature hanno svolto un ruolo molto importante nella direzione di rendere la questione rom e sinti una questione di cittadinanza e partecipazione e non solo di pubblica sicurezza. Esse rappresentano un precedente ed un riferimento importante per rom e sinti in altre città d’Italia”, si evidenzia.
Il dibattito politico su questioni concernenti rom e sinti, durante il periodo elettorale, si è sviluppato principalmente sul tema della sicurezza, del degrado urbano e dell’accesso/sfruttamento delle risorse sociali da parte di queste comunità. “Nel dibattito, la voce dei rom e dei sinti si ascolta raramente, contribuendo alla disumanizzazione della figura rom e sinta che viene presentata come un ‘problema’ e che richiede, secondo l’appartenenza politica di chi interviene, l’intervento di assistenti sociali o della polizia – viene rilevato -. E’ indicativo il fatto che spesso, negli interventi delle varie piattaforme politiche, temi che riguardano rom e sinti italiani siano trattati nelle sessioni dedicate agli immigrati”.
Ed ancora: “La copertura mediatica di temi riguardanti rom e sinti appare di frequente distorta, incompleta e carente di una qualsivoglia forma di approfondimento. Gran parte degli articoli sono dedicati a furti, comportamenti asociali, elemosina e folklore. Insieme a questi, i campi nomadi sono largamente uno dei soggetti principali degli articoli pubblicati”.
”Un aspetto cruciale della copertura mediatica della stampa – si conclude - è l’assenza della voce di rom e sinti. Nonostante il numero significativo di notizie riportate, raramente hanno la possibilità di esprimere il loro punto di vista e rispondere sui media”.
Redattore Sociale