Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento nazionale politiche antidroga


Pubblicato il 04.07.2005 in News Sociale

Relazione annuale del Dnpa. Oltre 46mila persone sottoposte a trattamenti di tipo psico-sociale presso i Sert; per il 61% trattamenti farmacologici. Oltre 17mila persone nel privato sociale, sempre più alle prese con la comorbilità psichiatrica. 

Trattamenti farmacologici, trattamenti psico-sociali. Non si tratta soltanto di due pagine statistiche della Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento nazionale politiche antidroga (Dnpa), ma anche di due diversi approcci della medicina al concetto di salute e degli operatori sociali al significato di disagio. Uno più tecnico-tecnologico-scientifico, che rischia di leggere il disagio come una malattia, l'altro più clinico, epidemiologico e solidale, che colloca il disagio della persona lungo il proprio percorso di vissuti e nella rete dei suoi legami.

Ser.T. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2004 il numero di persone tossicodipendenti sottoposti a trattamenti esclusivamente di tipo psico-sociale e/o riabilitativo presso i Servizi Pubblici è stato pari a 46.432, e rappresenta quasi il 37% del totale delle persone trattate nei Ser.T. Si tratta nello specifico di sostegno psicologico, psicoterapia, interventi di servizio sociale.
I trattamenti farmacologici erogati presso i Servizi Pubblici rappresentano il 61% del totale, in leggero aumento rispetto al 2001. Di questi l'1% riguarda interventi di disassuefazione da oppiacei mediante farmaci non stupefacenti (clonidina), ovvero la possibilità di trattare l'astinenza e interrompere la dipendenza fisica in pochi giorni, in calo rispetto al 3% del 2001. Il 97% dei trattamenti è invece a base di agonisti oppioidi prescrivibili. Di questi l'82% metadone (a dosi decrescenti, medio e lungo termine), il 15% buprenorfina e il restante 3% naltrexone.. Da sottolineare l'aumento del 2% dei trattamenti con metadone a lungo termine (66,6% del totale) a scapito di quelli a dosi decrescenti. 
Tra i pazienti in trattamento per la dipendenza da oppiacei, quelli che benificiano di una terapia farmacologica integrata da un intervento psico-sociale è di circa il 50%, mentre il 23% dei pazienti riceve soltanto il trattamento farmacologico. Per queste persone il metadone e la buprenorfina non sono integrate con il supporto psicologico, il counselling, la psicoterapia individuale e di gruppo. Inoltre, tra coloro che risultano in trattamento integrato con metadone e terapia psico-sociale, rimane da verificare l'entità di chi riceve esclusivamente un supporto sociale, che certo non può rispondere alle problematiche psicologiche, comportamentali o psichiatriche della persona. A questo proposito chiare sono le indicazioni della letteratura scientifica e di accreditate metodologie, che indicano la necessità di un intervento integrato su tre piani: psicologico, sociale, farmacologico.
Privato Sociale. Presso le strutture del privato sociale (residenziali, semiresidenziali, di prima accoglienza) sono stati inviate nel corso del 2004 17.143 persone. Principalmente si tratta di dipendenti da eroina (44%), consistente anche la percentuale di poliabuso (29%) e cocaina (10%). La quota dei soggetti trattati in queste strutture tende a diminuire, dal 13% del 2001 all'attuale 10%. Dal 2001 si assiste ad un incremento della quota dei soggetti presenti nelle strutture residenziali ( 67%) a scapito di quelli semiresidenziali e ambulatoriali.
Le metodologie utilizzate comprendono terapia comportamentale e cognitiva, relazionale, psicoterapia di gruppo, aiuto-aiuto, supporto psicologico-educativo, psicoterapia individuale, terrapia di famiglia e reinserimento sociale.
Secondo la Relazione Dnpa l'utilizzo di farmaci in Comunità e nelle strutture del privato sociale si sta diffondendo progressivamente: alcuni Centri si occupano direttamente della disassuefazione mediante farmaci; altri gestiscono programmi con metadone e buprenorfina; altri ancora provvedono le terapie per i disturbi psichiatrici mediante gli interventi di psicofarmacologia selettiva.
Se alcune Comunità sono specificamente dedite ai pazienti con comorbilità psichiatrica, la maggior parte dei Centri si trovano ad accogliere pazienti gravi che hanno dovuto ricorrere al trattamento residenziale per la complessità dei sintomi e l'elevato rischio di ricaduta: tra i pazienti in trattamento residenziale in generale una quota elevata (oltre il 20%) sono affetti da disturbi psichiatrici maggiori o da disturbi di personalità associati alla tossicodipendenza.

 

Redattore Sociale


Autore: Gabriele Del Grande