Ragazzi in cerca di lavoro e famiglie in difficoltà: ecco i nuovi poveri a Catania


Pubblicato il 14.03.2013 in Rete Onds

 

 

Numeri da brividi nel documento «I Ripartenti» diffuso dalla Caritas diocesana del capoluogo etneo


 

Aumentano i poveri a Catania, per tante famiglie etnee è diminuito notevolmente il potere d'acquisto e sono, di conseguenza, esponenzialmente cresciute le difficoltà. È quanto emerge dal documento «I Ripartenti» presentato dalla Caritas Diocesana di Catania attraverso il quale si evince con dati e tendenze, il nuovo rapporto povertà con un'attenzione particolare rivolta alla situazione delle famiglie catanesi. Ad un'analisi attenta dei numeri la fotografia mostrata dei nuovi poveri è da brividi.

NUMERI DA BRIVIDI - I nuovi utenti che nell'ultimo anno hanno bussato per la prima volta alla porta della Caritas, attraverso l'Help Center di via Acquicella 104, sono ben 814. Di questi il 27 per cento sono italiani e più del 30 per cento ha figli minori a carico. Il 70 per cento di indigenti continua ad essere straniero. I soggetti destinatari della struttura sono vittime del fenomeno denominato «esclusione sociale». «I Ripartenti», il rapporto realizzato da Caritas Italiana sulla povertà, ha evidenziato che oggi ai margini della collettività non stanno più solo extracomunitari in cerca di occupazione nel nostro paese, quelli considerati dalla società «ultimi», ma anche e soprattutto famiglie monoreddito con figli minori a carico, che appartenevano fino a qualche tempo fa alla cosiddetta classe media.

LA SITUAZIONE A CATANIA - Le povertà croniche e quelle inedite a Catania colpiscono sempre più donne e giovani. I nuovi poveri sono anche i ragazzi in cerca di un'occupazione e le famiglie che non riescono più a sostenere le spese quotidiane. Loro si sommano agli emarginati da sempre, stranieri e pensionati. L'età media del nuovo povero è sempre più bassa, le donne indigenti a Catania, ad esempio, toccano ad appena 41 anni, la soglia della miseria, perché spesso si ritrovano disoccupate e sole alle prese con problemi giornalieri anche abitativi. E sono sempre di più i padri separati che chiedono aiuto e che si ritrovano tra l'altro a dover convivere anche con problemi occupazionali. "Sono tante le famiglie a Catania che non riescono più ad andare avanti - ha spiegato padre Enzo Algeri, direttore della Caritas Diocesana di Catania - Le difficoltà partone dall'abitazione, in tantissimi hanno problemi nel pagare l'affitto o il mutuo. Sono i motivi più vari, dalle spese quotidiane a quelle per i figli, che fanno crescere giornalmente le persone che hanno bisogno d'aiuto". I dati presentati dalla Caritas Diocesana di Catania hanno mostrato una finestra su povertà croniche e inedite in base agli elementi raccolti in 12 mesi dalle realtà ecclesiastiche italiane. Drammatiche le storie di chi si trova travolto dai debiti a fare i conti con la disperazione. Tuttavia la Caritas catanese con "I Ripartenti" ha voluto anche lanciare un messaggio di speranza attraverso possibili percorsi di risposta e risalita nella stagione della crisi. Chi si trova sull'orlo del baratro spesso, infatti, più che sostegno momentaneo chiede un aiuto concreto per ripartire. Da qui anche la scelta di chiamare il rapporto "I Ripartenti". "Nei nostri centri d'ascolto non ci sono solo persone che chiedono beni materiali o sussidi, ma tante persone che vogliono una mano per ripartire - ha specificato la dottoressa Federica De Lauso, relatrice del rapporto "I Ripartenti" per la Caritas italiana - Abbiamo voluto, quindi, enfatizzare il messaggio positivo attraverso il nostro rapporto: sono tante le persone che vogliono rimettersi in gioco chiedendo assistenza, formazione, riqualificazione professionale e corsi per intraprendere nuovi percorsi di vita che permettano loro di superare questo momento di crisi occupazionale".