Prime Italia compie un anno


Pubblicato il 01.05.2011 in News Sociale

L’associazione di volontariato si occupa di favorire l’inserimento lavorativo dei rifugiati

Il primo maggio, festa dei lavoratori, è una data significativa per Prime Italia, associazione di volontariato che si propone di promuovere l’integrazione e l’uguaglianza dei richiedenti asilo politico e dei rifugiati. Un anno fa, nel maggio del 2010 Prime Italia ha scelto proprio questa data per aprire presso il centro polivalente Binario 95 uno Spazio per l’impiego: luogo di incontro e ascolto di rifugiati che cercano e hanno bisogno di un lavoro. Il lavoro di Prime Italia consiste nell'accompagnare le persone che si rivolgono allo spazio nella formulazione di un curriculum che valorizzi le competenze professionali; nel supportarli nella mobilità all'interno della città di Roma; nel favorire le occasioni affinché le persone incontrate possano candidarsi per eventuali posizioni e competere nell'ottenimento di un posto al pari degli altri cittadini italiani ai quali per legge sono equiparati.

Il diritto di asilo è garantito dall'articolo 10 comma 3 della Costituzione e la legge italiana entrata in vigore con il recepimento della direttiva europea sancisce piena parità di trattamento tra i rifugiati e i cittadini italiani sotto il profilo del godimento dei diritti civili e l'accesso alle misure socio-assistenziali, ma si ferma al riconoscimento dello status di rifugiato senza chiari obblighi normativi sull'accoglienza e l'integrazione, nonostante la presenza di rifugiati nel nostro paese sia estremamente bassa soprattutto se paragonata agli altri paesi europei: 55.000 circa contro i 580.000 di Germania, 290.000 della Gran Bretagna e 160.000 presenti in Francia.

In occasione della giornata del 1 maggio Prime Italia vuole porre l'attenzione sul fatto che la maggior parte dei rifugiati nel nostro paese vive in condizioni di estrema precarietà, spesso per strada (solo a Roma i rifugiati senza fissa dimora sono circa 1.500) e resta a lungo senza lavoro a causa del pregiudizio e della diffidenza. Prime Italia vuole ricordare che i rifugiati non scelgono di spostarsi alla ricerca di migliori opportunità di vita, ma sono costretti ad abbandonare il proprio paese perché rischiano di essere perseguitati per motivi sociali, politici di razza o religione. Prime Italia invita le istituzioni italiane ad utilizzare la data del primo maggio come un occasione per ripensare alle proprie politiche in materia di diritto di asilo e diritto al lavoro ricordando che prima di essere travolti da eventi drammatici, i rifugiati presenti nel nostro paese avevano una famiglia, una casa, un lavoro: si tratta dunque di persone che, se aiutate a integrarsi nel mondo del lavoro possono apportare un notevole contributo sociale e culturale al paese d’asilo.