Presentato il nuovo Rapporto ONDS 2011


Pubblicato il 30.05.2012 in Rete Onds

Sono 127.748 le volte che nel 2011 si è aperta la porta degli Help Center della rete ONDS, per rispondere alle domande di migliaia di utenti emraginati di cui solo 10.202 registrati per la prima volta nel 2011. Ecco i dati presentati oggi durante l'inagurazione dell'Help Center di Torino da Alessandro Radicchi, direttore incaricato da Ferrovie dello stato di coordinare la rete ONDS. 

 

 

"Quest'anno- afferma   Radicchi - i risultati dell'analisi sono particolarmente interessanti grazie andhe ad una nuova metodoligia di raccolta che abbiamo adottato, detta in "Real Time", in grado di fornire appunto in tempo reale una fotografia della situazione della grave emarginazione adulta nel paese durante il recente periodo di crisi economica.

 

Il sistema che si basa su una piattaforma informatica gestata dello stesso ONDS è attualmente utilizzato sperimentalmente da cinque Help Center (Firenze, Bologna, Roma, Pescara, Napoli). "Attraverso questo sistema" continua Radicchil'ONDS, tramite le sue antenne in stazione, è inoltre oggi in grado di essere termometro dello stato dell'emarginazione nelle città e quindi nel paese; l'obiettivo, una volta ampliata la rosa di centri che aderiranno al programma "Real Time", è quella di diventare anche barometro al fine di poter fornire costantemente al paese i dati per programmare politiche più opportune per andare incontro alle problematiche delle persone più povere che vivono nelle città.

 

Il rapporto è scaricabile in home page dal sito ONDS o da questo link

 

Seguono qui sotto i lanci di Redattore Sociale.

 

 

Oltre 127 mila persone hanno chiesto aiuto agli help center delle stazioni

Rapporto 2011 dell’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane. Lo scorso anno 10.202 nuovi utenti. Il primato a Catania. I “nuovi utenti” sono stati perlopiù uomini (70%, 7.082) e stranieri (80%, 7.704 persone)

ROMA – È stato un anno intenso, il 2011, per gli help center dell’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane, attivi in 11 stazioni. Secondo il report annuale presentato oggi, il totale degli accessi arriva a quota 127.748, con 10.202 persone che per la prima volta si sono rivolte agli sportelli delle stazioni di Genova, Milano, Roma, Bologna, Firenze, Foggia, Rimini, Pescara, Catania, Napoli e Chivasso. La media tra tutti gli help center è di 453,6 accessi e 35,2 nuovi utenti al giorno, 80,1 accessi e 5 utenti nuovi per ogni ora di apertura. Sommando tutti i giorni di apertura si arriva a 2.860, per un totale di 20.228 ore di servizio. 
Gli help center sono sportelli aperti alle persone in difficoltà e offrono orientamento alle strutture pubbliche e private di assistenza e sostegno psicologico..
Nel corso del 2011 i “nuovi utenti” sono stati perlopiù uomini (70%, 7.082) e stranieri (80%, 7.704 persone). La fascia di età più rappresentata è quella dei 31-40 anni (2.835, 30%), seguita dagli under30 (2.442, 25%) e dai 41-50 (2.132, 22%). I minori sono 60, mentre gli over60 555. Le nazionalità più diffuse sono quella italiana (24%), rumena (21%), marocchina (14%), tunisina (9%), bulgara (7).

Entrando nel merito delle singole stazioni, è Catania ad avere il maggior numero di accessi (39.840), soprattutto per la preseza di servizi come docce corsi di lingua, laboratori creativi che attraggono molte persone, come accade anche a Pescara. Nella stazione siciliana i nuovi utenti sono 573: soprattutto uomini (378), stranieri (470) di età compresa tra i 18 e i 40 anni (259). Segue Genova con 21.120 accessi: anche qui il grande afflusso si spiega con l’attività della mensa, che accoglie 60 persone al giorno. I nuovi utenti sono 350, di cui 280 uomini. A Pescara si raggiunge quota 20.501. Sono 239 le persone che per la prima volta si sono rivolte a questo centro: 197 uomini, 142 stranieri, di età compresa soprattutto tra i 31 e i 50 anni (139). Roma conta 17.414 accessi e 1.688 nuovi utenti (senza contare gli accesi nel centro diurno): 1.223 uomini, 1.267 stranieri, perlopiù tra i 18 e i 40 anni (1.045). Milano arriva a 13.711 accessi e 3.600 nuovi utenti. Di questi, 2.844 sono uomini, 2.669 stranieri e 1.044 sono di età compresa tra i 31 e i 40 anni. L’help center di Napoli arriva nel 2011 a 5.069 accessi e 914 nuovi utenti: 719 sono uomini, 754 stranieri 257 della fascia di età 31-40. Ancora: Rimini conta 2.930 accessi e 270 nuovi utenti (210 uomini, 160 stranieri); Bologna raggiunge 2.665 accessi e 912 nuove persone (552 uomini, 695 stranieri, 280 di età 31-40 anni), Firenze arriva a 2.256 accessi e 1.382 nuovi utenti, di cui 936 donne, 1.310 stranieri. Chiudono la lista Foggia (1.984 accessi, 254 nuovi, di cui 230 uomini, 236 stranieri) e Chivasso (258 accessi, 20 nuovi, di cui 14 italiani). (gig)

Un “diario” per conoscere e gestire il disagio nelle stazioni

Lo sta mettendo a punto l’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni. Nel database si possono reperire in tempo reale le informazioni che occorrono a chi si occupa dei problemi degli emarginati. Cinque help center lo hanno attivato

ROMA – Un database per conoscere e gestire il disagio. Lo sta mettendo a punto l’Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane attraverso il suo “Diario elettronico”: uno strumento che permette agli help center attivi nelle stazioni di raccogliere in tempo reale i dati relativi agli utenti e di renderli disponibili a tutti gli altri centri. Oggi il diario è utilizzato già in cinque sportelli: Firenze, Bologna, Pescara, Roma e Napoli.
A spiegare il perché di una banca dati informatizzata è il direttore dell’Onds, Alessandro Radicchi: “Nel database si possono reperire in tempo reale tutte le informazioni che occorrono a chi si occupa dei problemi degli emarginati e lavora ogni giorno per loro nelle stazioni e nelle aree ferroviarie”. E aggiunge: “Il valore aggiunto di questa modalità di lavoro, oltre a essere insito nella possibilità di effettuare in tempo reale analisi statistiche locali o globali, consuntive o previsionali del disagio su scala nazionale, sta nella capacità di poter condividere tra gli operatori da una parte all’altra del Paese il lavoro fatto sui singoli utenti e la loro cosiddetta cartella sociale”.

Questo permetterà una maggiore uniformità di azione tra i singoli help center, che hanno caratteristiche molto diverse tra loto: a Milano, ad esempio, lo sportello è gestito direttamente da dipendenti pubblici per almeno 7 ore al giorno e per altre 4 da un comitato di associazioni cittadine. A Genova, invece, il centro di accoglienza è gestito da un’associazione locale, che offre servizio mensa serale quotidiano, oltre a servizio medico, docce e distribuzione vestiario con cadenza settimanale (vedi lancio precedente). A Catania sono attivi uno sportello di orientamento, un servizio docce, una mensa e un ambulatorio medico. A Roma, invece, i servizi sono suddivisi in due spazi separati, l’help center sul binario 1 e il centro notturno e diurno. A Chivasso un’unità mobile gestita da un’associazione locale in collaborazione con l’Asl lavora attraverso l’attivazione di specifici progetto durante l’anno. (gig)