Forse non è sotto gi occhi di tutti, ma a Cesena c'è un segnale d'allarme povertà. Lo confermano i numeri della Caritas che ha sei posti letto all'Osservanza sempre pieni, e una lista d'attesa di oltre dieci persone
Tutte le notti, anche ora che non c'è il ghiaccio in strada. Il centro di accoglienza notturno per i senza tetto al Roverella è chiuso dal 18 marzo. La sua natura era temporanea e limitata ai periodi più freddi anche se ad esempio, le gomme termiche sono da montare fino al 15 aprile.
Sia chiaro, alla chiusura del centro non corrisponde l'assenza di senza tetto. Qualche numero: sono entrate nel centro d'accoglienza 42 persone di cui undici cesenati doc. Della quarantina sono 19 gli italiani che sono entrati almeno una volta durante le circa 1500 notti di apertura.
Se non c'è nessun posto coperto a disposizione dove vanno a dormire? L'amara risposta la dà con sincerità Carlo Zanuccoli della Caritas. “C'è chi è tornato a dormire fuori, in macchina, in stazione; chi in tenda o in case disabitate. La nostra richiesta fatta al comune è quello di avere un centro di accoglienza notturno tutto l'anno. Sono fiducioso sul fatto che l'amministrazione intervenga in tempi giusti”. Ma ad un mese scarso dalla chiusura del centro, alla Caritas non sono giunte indicazioni in merito.
Il motivo è sempre il solito: i pochi soldi nonostante la salute sia uno dei diritti ribaditi e tutelati dalla Costituzione, ma non dal dio denaro. “Per tenere aperto il centro tutto l'anno – ha aggiunto Zanuccoli – bisogna impegnare flussi di risorse per sistemare gli ambienti, per renderli accoglienti e per fare assistenza. Per me il Roverella può essere utilizzato ancora per svolgere questa mansione”.