Povertà, Italia in cattiva compagnia


Pubblicato il 05.09.2012 in News Sociale

Nel 2010, il rischio povertà ha riguardato il 24,5% della popolazione italiana. Una percentuale, di poco al di sopra della media UE (23%), che accomuna la posizione del Bel Paese a quella degli altri Stati mediterranei (Cipro, Portogallo, Spagna e Grecia) e cioè in fondo alla classifica dei vecchi Quindici, con  l’eccezione dell’Irlanda.


Sono alcuni dei dati pubblicati dal Ministero del welfare nel Quaderno della Ricerca Sociale n.17, che ha analizzato la situazione di povertà ed esclusione sociale nell’ambito degli obiettivi della Strategia Europa 2020. Tra i quali quello di ridurre di 20 milioni il numero delle persone in stato di indigenza nel Vecchio Continente.

Lo studio riguarda i nuovi indicatori comunitari che, nell’ambito degli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono volti a definire la situazione di povertà ed esclusione sociale nei paesi UE e a effettuare il monitoraggio degli effetti delle politiche di welfare.

Su questi temi, ponendo l’analisi nazionale nel contesto comunitario, si concentra la prima parte del Rapporto. Nelle parti successive si fa invece riferimento agli indicatori concordati nell’ambito del metodo di coordinamento aperto per l’inclusione e la protezione sociale - suddivisi nelle aree tematiche povertà, mercato del lavoro, protezione sociale - prestando particolare attenzione a quelli più direttamente riferibili alle dimensioni di esclusione sociale. 


INTRODUZIONE

La Strategia EU2020 – che rappresenta per il corrente decennio l’ambizioso coordinamento comunitario nell’ambito delle politiche economiche e occupazionali – ha posto al centro dell’attenzione politica più generale anche la riduzione della povertà, considerata uno dei cinque target dell’intera strategia. Neanche la Strategia di Lisbona, che l’aveva preceduta, si era spinta a tanto, pur essendo originariamente fondata sulla considerazione che politiche economiche, occupazionali e sociali debbono rinforzarsi vicendevolmente e che la ricerca della  maggiore coesione sociale in una società economicamente competitiva e innovativa va considerata alla base del modello sociale europeo. Anzi, le attività messe in campo dai paesi europei nel condividere le strategie di lotta alla povertà, codificate nel cosiddetto metodo di coordinamento aperto, erano state ricondotte nel passato decennio a mero coordinamento settoriale. 

Proprio nell’ambito di tale coordinamento settoriale, comunque, grossi passi avanti erano stati fatti con l’obiettivo di definire un set comunitario di indicatori per misurare i progressi nei paesi membri in maniera comparata. Già nel dicembre 2001 il Consiglio Europeo di Laeken aveva adottato una lista di indicatori volti a definire la situazione di povertà ed esclusione sociale. Il Comitato di protezione sociale e il suo Sottogruppo indicatori hanno continuato a  lavorare sulla lista originariamente prodotta, riflettendo anche i cambiamenti intervenuti nel coordinamento sociale e in particolare l’allargamento all’area della protezione sociale. Oggi vi è un complesso insieme di indicatori comuni in base al quale effettuare il monitoraggio degli effetti delle politiche di welfare nei paesi UE, suddivisi per liste tematiche - povertà ed esclusione sociale, pensioni, cure sanitarie e a lungo termine – e in una lista di carattere generale, cosiddetta overarching, che le “abbraccia” tutte e le lega con gli obiettivi di crescita economica e occupazione. Ovviamente l’attenzione politica e mediatica è oggi soprattutto sul nuovo indicatore adottato dalla Strategia EU2020 – in realtà, una combinazione di tre diversi indicatori, dei quali uno solo (il rischio di povertà relativa) coincide con le definizioni già in uso. Su questi si concentrerà la prima parte del presente rapporto, alla sua seconda edizione, ponendo l’analisi nazionale nel contesto comunitario. 

Successivamente saranno presentati per aree tematiche – povertà, mercato del lavoro, protezione sociale – gli indicatori concordati nell’ambito del metodo di coordinamento aperto per l’inclusione e la protezione sociale, prestando particolare attenzione a quelli più direttamente riferibili alle dimensioni di esclusione sociale.  



Allegati

  • pdf POVERTÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE - L’Italia nel contesto comunitario. Anno 2012. Quaderni della ricerca Sociale - Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali