Povertà: in un anno cresciute del 600% le richieste di aiuto all’Help Center


Pubblicato il 16.03.2021 in News Sociale


Determinante tra i nuovi poveri il peso degli italiani: decuplicati in un anno, coprono la metà degli interventi

Le conseguenze della pandemia sull’economia cittadina sono state devastanti. Lo dicono i numeri degli interventi dell’Help Center della Stazione Centrale della Caritas Diocesana che, nel corso del primo bimestre del 2021, hanno fatto registrare una crescita del 600% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Particolarmente rilevante il peso degli italiani che ormai costituiscono la metà di coloro che fanno richiesta di aiuto, mentre erano appena un terzo lo scorso anno.

Le richieste di intervento vengono gestite dal Centro di Ascolto dell’Help Center della Stazione Centrale. Per adempiere a questo compito le assistenti sociali della Caritas utilizzano, all’occorrenza, anche gli strumenti tecnologici a disposizione – email, chat, social, telefono – che consentono un ascolto a distanza e nel pieno rispetto della normativa anti contagio disposta dall’autorità pubblica. 

A presentarsi alla struttura dell’organismo diocesano sono principalmente famiglie, italiane e straniere, rappresentate da madri o padri che hanno perso il lavoro e hanno bisogno di supporto per tutti gli aspetti della quotidianità. Tra i richiedenti, si trovano anche persone senza dimora alla ricerca di un alloggio ed extracomunitari che chiedono un aiuto in titoli di viaggio, farmaci e disbrigo pratiche per il rinnovo dei documenti e relativi costi annessi. Fondamentali sono stati anche i servizi per la cura dell’igiene della persona, attivati lo scorso novembre.

Ad accrescere la numerosità degli interventi, facendo un confronto tra il primo bimestre del 2020 e lo stesso periodo dell’anno in corso, anche la maggiore presenza degli italiani che sono più che decuplicati, arrivando a costituire la metà delle famiglie interessate. Nel corso del periodo gennaio/febbraio dello scorso anno le famiglie italiane rappresentavano appena il 29% del totale, i dati degli ultimi mesi hanno fatto schizzare la quota nazionale fino al 47,5%.