Povertà: a Roma sofferenza abitativa e bancaria


Pubblicato il 01.07.2011 in News Sociale

La casa è uno dei capitoli più dolenti nella Capitale. In testa il triste record di Roma sul fronte sfratti, "(1 famiglia su 191) perde la casa per lo più per morosità – sottolinea il 'I° Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio' della Comunità di Sant'Egidio -, segno evidente di come molti romani non riescano più a far fronte alle spese di affitti saliti in pochi anni del 160 per cento e che,  per costo delle case in affitto, rendono la capitale seconda solo a Venezia.

Roma ha il maggior numero di famiglie in graduatoria per ottenere un alloggio di edilizia residenziale pubblica: 29mila 302; il più alto numero di cittadini in sofferenza bancaria (12,2 per cento contro il 2,8 per cento del dato nazionale); l'aumento percentuale più significativo di case sotto sequestro (pignorate): 18,1 per cento; la crescita maggiore dello stock abitativo (1,4 per cento, il doppio di Milano) benché detenga il record di case vuote, circa 50mila".

ESODO DALLA CITTÀ. La sofferenza abitativa sta producendo un fenomeno di ritorno verificatosi negli anni '50, fa notare il Rapporto: "In una città in cui è sostanzialmente impossibile trovare un alloggio a prezzi accessibili, si assiste a un esodo dei romani verso la provincia nelle direttrici nord est o sud, portando alcuni comuni limitrofi a un aumento progressivo e incontrollato del tasso di crescita e alla riemersione di insediamenti spontanei di baracche nella periferia cittadina, che ricordano la Roma degli anni Cinquanta, fino ai Settanta".

IL FOLTO POPOLO DEGLI HOMELESS. Cresce in modo preoccupante il numero di coloro che vive senza un tetto sulla testa: le stime più recenti di Sant'Egidio parlano di "circa 6mila persone senza dimora su tutto il territorio cittadino. Di questi, trovano rifugio presso centri di accoglienza notturna del Comune o di associazioni di volontariato circa 2mila 700 persone così divise: 1.500 presso parrocchie, associazioni di volontariato, religiosi; 1.200 presso centri convenzionati con il comune di Roma, di cui circa 600 attivi solo durante l'emergenza freddo".

Altre 2mila 300 persone, "non essendo sufficienti i posti presso i centri di accoglienza, dormono per strada o in rifugi di fortuna". Infine, circa mille persone vivono in insediamenti spontanei nella periferia della città (escludendo gli zingari). Insieme a Milano e Napoli, Roma rappresenta "uno dei poli italiani di maggiore concentrazione di rom e sinti. Resta tuttavia una comunità mal conosciuta e pesantemente discriminata – osserva il Rapporto -. In anni recenti la città ha conosciuto volti nuovi, attraverso l'arrivo di gruppi di famiglie dai Balcani e dalla Romania, precariamente accolte in baraccopoli e campi".

PER GLI ANZIANI, "ROMA BELLA, MA IMPOSSIBILE". La Capitale si rivela un luogo invivibile soprattutto per gli over 65, che la bocciano sotto il profilo dei trasporti, delle infrastrutture, del benessere e della qualità di vita. Gli anziani, che nel Lazio ammontano ad oltre 1.123.000 persone, di cui il 73 per cento vive nella provincia di Roma, sono costretti a gravare sulle famiglie per assistenza e cure, in un contesto sguarnito di un welfare locale efficace. Nel 29,2 per cento dei casi (la media nazionale è del 27,8 per cento), vivono da soli, nel 10 per cento dei casi hanno una salute accettabile, mentre nel 40 per cento dichiarano di "stare molto male". Nella fascia di età tra i 75 e gli 84 anni, il 15,5 per cento degli intervistati si è dichiarato poco o nulla soddisfatto di vivere nella Capitale. "Il dato spicca nel confronto con le altre fasce di età - sottolinea il Rapporto -, che mostrano un livello di soddisfazione alto e altissimo: nella fascia di età 18-24 è superiore al 97,3 per cento.

STRANIERI, FATTORE DI GIOVINEZZA. Un'altra fetta di città è popolata dagli stranieri, con una netta caratterizzazione di alcuni quartieri, che, però, sembra non "rendere agevole la convivenza e l'integrazione tra gruppi etnici e generazionali diversi". Su oltre 5milioni e 700mila residenti nel Lazio, si stimano 500-600mila immigrati e nella Provincia di Roma si concentra l'81,5 per cento dell'immigrazione regionale (405mila 567 persone); oltre 320mila stranieri vivono nella Capitale. La prima comunità nella metropoli per numero di presenze è quella proveniente dalla Romania (65mila), seguita da quella filippina (27mila), polacca (12mila 679), bangladese (12mila 154), anche se si contano cittadini di ben 185 diversi Paesi.

Proprio grazie alla presenza straniera "la popolazione residente nel Lazio è aumentata negli ultimi anni, sia per l'apporto delle migrazioni dall'estero, sia per il contributo delle donne straniere alla natalità. La presenza straniera è anche un fattore di ringiovanimento della popolazione, che complessivamente presenta un indice di vecchiaia di poco inferiore alla media nazionale (144,0), pari a 141,6 anziani ogni 100 bambini". Si tratta di "oltre un milione e 200mila persone ultra 65enni, di cui quasi 40mila 90enni e oltre. La struttura della popolazione si differenzia tra le province, indicando in Roma e nel reatino le zone più invecchiate".


Autore: Paola Simonetti
Fonte: NanniMagazine