Da lunedì tornano i servizi dell’accoglienza invernale per i senza fissa dimora. L’assessore Saccardi: “Anche quest’anno a disposizione quasi 200 posti letto”. Introdotto il contribuito simbolico di un euro per resta nelle strutture per più di 15 giorni.
Un servizio confermato ma con una importante novità. Si tratta dell’accoglienza invernale per i senza fissa dimora che tornerà in funzione da lunedì 22 novembre e che andrà avanti per 133 giorni, ovvero fino al 3 aprile. È l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi ad annunciare questa mattina l’introduzione di un contributo simbolico che verrà chiesto agli ospiti che restano nelle strutture per più di 15 giorni.
“Si tratta di un pagamento simbolico con cui l’Amministrazione non copre assolutamente le spese del servizio tanto che abbiamo stanziato 311.000. Rappresenta piuttosto una forma di responsabilizzazione delle persone che utilizzano le strutture: vorremmo che capissero che questi servizi hanno un costo per la collettività. Le risorse così raccolte andranno ad alimentare un fondo specifico per le politiche attive, ovvero per quegli interventi mirati sulle persone senza fissa dimora per favorire il loro reinserimento nella società, come ad esempio borse lavoro o corsi di formazione”.
Per i primi 15 giorni, quindi, il soggiorno è gratuito. Al termine di questo periodo all’utente verrà chiesto un euro al giorno. Per quanto riguarda il servizio, vengono confermati i numeri dell’anno scorso: quindi poco meno di 175 posti letto (cui l’inverno passato si aggiunsero a Natale 25 posti messi a disposizione dalla Curia presso la struttura degli Artigianelli gestiti dalla Caritas). Le strutture sono l’Ostello del Carmine (per uomini soli) gestito dalla Caritas, la Foresteria Fuligno per le donne sole o con bambini (gestiti dall’associazione ACISJF) e la Foresteria Pertini (gestiti dalla Caritas). A queste si aggiunge un grande appartamento messo a disposizione dalla Misericordia in via Panicale destinata alle donne e gestita dalla Caritas.
“Quest’anno la struttura degli Artigianelli non sarà disponibile – ha precisato Alessandro Martini direttore della Caritas – ma stiamo lavorando per individuare sul territorio, con la collaborazione delle parrocchie, nuovi spazi anche più piccoli con cui dare soluzioni a situazioni di emergenza. In questo modo contiamo di poter offrire lo stesso numero di posti letto ma con una gestione più semplice per noi”.
Le strutture saranno utilizzate progressivamente sulla base delle necessità. La Caritas gestirà il front-office per l’inserimento: lo sportello è collocato presso la sede del centro ascolto, via Faentina 34, ed è aperto il martedì pomeriggio, il giovedì e il sabato mattina. Ovviamente in altri orari è possibile rivolgersi alle strutture di accoglienza attive tutto l’anno. Perché, come ha sottolineato l’assessore Saccardi “i servizi dell’accoglienza invernale si aggiungono alle consuete opportunità già attive tutto l’anno, come l’Alberto Popolare, che mettono a disposizione un migliaio di posti letto”.
Per quanto riguarda l’accesso alle strutture, viene confermata, soprattutto per le prime settimane, la scala delle priorità già in vigore l’inverno scorso. Ovvero: in cima alla lista ci saranno i cittadini residenti nel Comune di Firenze e conosciuti dai servizi sociali che dormono in strada. Identica priorità avranno le persone che dormono in strada con età superiore ai 45 anni non residenti a Firenze ma conosciute dalle associazioni di volontariato che lavorano sul territorio afferenti soprattutto al Tavolo dell'inclusione sociale. Per loro la permanenza nella struttura è di 15 giorni ripetibili, sulla base della valutazione degli operatori, anche per tutta la durata dell’emergenza freddo.
Un gradino sotto ci posizionano le persone di passaggio a Firenze che possono usufruire del servizio per un periodo di 15 giorni, ripetibili al massimo per cinque volte e comunque con un intervallo tra i vari “soggiorni” di almeno 10 giorni.
Infine i cittadini residenti in altri comuni che vengono accolti esclusivamente per un periodo massimo di 15 giorni non prorogabile. “In questo modo vogliamo limitare gli arrivi da fuori Firenze – ha precisato l’assessore Saccardi – anche perché chi è residente altrove può rivolgersi direttamente al suo Comune”.
L’assessore ha poi ricordato gli orari di permanenza nelle strutture (dalle 19, 18 nei giorni festivi, alle 9 del giorno successivo) e che nel servizio è compresa anche la cena e la prima colazione. “Per chi si trova in condizioni di salute precarie tali da non consentire una permanenza in strada nelle ore diurne – ha precisato l’assessore Saccardi – abbiamo messo a disposizione 7 posti all’Albergo Popolare”. L'obbligo di orario non è valido per le donne con bambini accolte nelle strutture.
Per quanto riguarda i dati del servizio dell’inverno scorso, i posti letto a disposizione erano poco meno di 200 che hanno accolto 480 persone: di queste il 72% era straniero (età media 40 anni), il resto italiano (età media 50 anni). Dal punto di vista di genere, circa il 20% degli utenti erano donne e nove volte su dieci si trattava di persone sole (soltanto 20 le donne con figli minori). Dei 480 utenti complessivi oltre 100 sono risultati cittadini residenti, conosciuti dai servizi che erano stati accolti in diversi periodi dell’anno nel sistema delle strutture di accoglienza; oltre 300 invece erano persone conosciute dai servizi e dalle associazioni che operano in strada, cioè persone che vivevano abitualmente sul territorio comunale. Il resto sono risultati individui non conosciute, probabilmente provenienti da altri comuni e che utilizzavano soltanto i servizi dell’accoglienza invernale.