Una Consulta provinciale dei cittadini stranieri e la disponibilità dei Centri per l’impiego per velocizzare il rilascio dei permessi di soggiorno.
Sono questi alcuni dei punti principali contenuti nel piano territoriale 2005-2007 della Provincia di Bologna per attivare azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini immigrati. Si tratta in sostanza di creare un organismo di partecipazione e rappresentanza dei cittadini stranieri a carattere elettivo e di offrire la collaborazione di alcuni uffici provinciali per snellire le pratiche burocratiche. “Quello della costituzione di un piccolo consiglio degli immigrati è certamente un progetto ambizioso e innovativo – sottolinea Giuliano Barigazzi, assessore provinciale ai Servizi sociali -. Non ci risulta, infatti, che l’idea di una consulta sia presente, con tale ampiezza e tali metodi, in altre province”. La costituzione di questo consiglio, con funzione di consulenza, avverrà attraverso la proposta che emergerà da due tavoli, uno politico-consultivo e l’altro tecnico-operativo. Siederanno ai tavoli i referenti dei Comuni capi distretto, della Regione Emilia-Romagna, dell’istituzione Minguzzi, dei sindacati e delle realtà del Terzo settore, in particolare delle associazioni dei cittadini stranieri. A presiederli sarà un piccolo pool di esperti: da Carlo Galli, politologo, a Pina Lalli, esperta di comunicazione, a Guido Franchi Scarselli, che si occupa di diritto dell’immigrazione. “Abbiamo lasciato campo libero alla costituzione di questo consiglio, a cominciare dal nome: saranno gli immigrati a deciderlo, così come saranno loro stessi a scegliere le modalità di rapporto con le altre istituzioni – continua Barigazzi - . È un passo importante per i cittadini stranieri, che, nell’hinterland bolognese, hanno raggiunto oramai il 6% della popolazione: attraverso questo organo potranno far sentire la propria voce su temi che li riguardano direttamente”.
Degna di nota è poi la volontà della Provincia di supportare l’attività dello Sportello unico per l’immigrazione che si occupa della concessione dei permessi di soggiorno: “Per attivare un decentramento delle pratiche, nonché per semplificarle e velocizzarle, abbiamo offerto i nostri servizi della rete dei Centri per l’impiego – spiega l’assessore ai Servizi sociali –. Ed è per questo che è già in corso una collaborazione con Prefettura, Questura, Direzione provinciale del lavoro e Comune di Bologna”. Tra le altre questioni contenute nel piano territoriale 2005-2007 sull’immigrazione, inoltre, ci sono l’offerta di formazione agli operatori del territorio, in particolare sui modelli familiari e gli stili genitoriali nelle diverse culture, e un rinnovato sostegno alle iniziative di comunicazione interculturale. È prevista, nello specifico, l’emanazione di un apposito bando per promuovere i centri interculturali attivi sul territorio provinciale. L’Osservatorio provinciale delle immigrazioni continuerà poi il suo operato di orientamento e monitoraggio. La Provincia conta anche di adottare un progetto, già attivo a Modena, di sostegno al lavoro di cura a domicilio: “L’obiettivo – spiega Barigazzi - è quello di favorire la qualificazione e l’emersione delle assistenti familiari (se ne contano circa 6.000 a Bologna e dintorni), nonché di sperimentare una piattaforma software per favorire l’incrocio della domanda e dell’offerta”.
Per quanto riguarda il budget, le risorse complessive messe in campo dalla Provincia per il piano immigrazione ammontano a più di 170mila euro, mentre sono stati stanziati oltre 140mila euro per il programma sull’accoglienza e sulla tutela dell’infanzia. Su questo versante, tra le azioni in programma, si segnalano la preparazione delle famiglie che si candidano all’affido di minori, la formazione degli operatori e la sperimentazione di gruppi post-adozione. Inoltre, per contrastare abusi e maltrattamenti a danno di bambini e adolescenti, è prevista una convenzione con il Centro multispecialistico “Il Faro”, al fine di promuovere interventi di sensibilizzazione e informazione sul fenomeno delle violenze e per valutare i casi e la presa in carico delle situazioni più problematiche.
Redattore Sociale