Permesso di soggiorno, il ministro Ferrero dice ''sì'' alla regolarizzazione


Pubblicato il 04.06.2007 in News Sociale

''La sensazione è che il ddl Amato-Ferrero resterà bloccato in Parlamento'', dice Soldini, responsabile immigrazione Cgil. ''Comunque, nell'attesa, serve un provvedimento straordinario di regolarizzazione per chi lavora''.
 
Un provvedimento straordinario di regolarizzazione per dare una risposta ai lavoratori immigrati ancora in attesa di permesso di soggiorno senza aspettare i tempi lunghi (e incerti) dell’approvazione della legge Amato-Ferrero. Lo ha chiesto oggi alla IV Conferenza nazionale dei lavoratori stranieri Fillea-Cgil, il responsabile Immigrazione Cgil Piero Soldini. Di fronte all’emergenza creata dalle lungaggini per il rinnovo dei permessi di lavoro e le valutazioni delle domande presentate dopo l’ultimo decreto-flussi (secondo le previsioni del ministero la valutazione delle domande potrà essere conclusa forse entro settembre), la regolarizzazione - per Soldini – è necessaria al di là dei tempi di approvazione del ddl Amato-Ferrero su cui le attese non sono peraltro ottimiste. "Se si potesse ragionare con calma – ha dichiarato il responsabile Immigrazione Cgil – potremmo anche dire che la legge potrebbe essere migliorata in alcuni punti in cui è debole e in cui è stata ulteriormente indebolita dal passaggio in Consiglio dei ministri. Però purtroppo non siamo in una situazione normale in cui si può discutere come migliorare il testo. E la sensazione è  che la legge rimarrà sostanzialmente bloccata al Parlamento".

Uno stallo che aggrava – secondo Soldini – “la situazione paradossale per cui si discute con un’opposizione che dice 'ecco cosa sta succedendo’ come se fosse stata approvata la riforma della Bossi-Fini mentre ancora la legge ancora non c’è, è bloccata. In un anno dalla nuova legislatura non abbiamo mossi un dito da questo punto di vista. E abbiamo anche oggi i risultati negativi sul piano mediatico di un’operazione timida che non sappiamo se riuscirà ad andare in porto”. Il piano della mediatizzazione della questione dell’immigrazione è quello su cui il responsabile Cgil ha chiesto anche al sindacato “di mettere in campo un di più di iniziativa”, raccogliendo le manifestazioni che in queste settimane e nelle prossime si terranno in varie città per organizzare una manifestazione nazionale che offra dell’immigrazione un quadro diverso da quello che emerge dai titoli di cronaca dei giornali.

Ed è proprio alla forza di mobilitazione del sindacato che il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, intervenuto subito dopo Soldini alla conferenza, ha fatto appello per far sì che il ddl di riforma alla Bossi-Fini (“non certo la legge migliore possibile ma comunque un testo che io difendo come avanzato e non timido”) riesca ad essere approvato. “Non chiedo che il sindacato appoggi la legge fatta dal governo – ha detto il ministro – Però bisognerà trovare qualcuno nella società per far sì che quella legge venga approvata se si ritiene che è meglio approvarla. Se si guarda quello che avviene in Parlamento, con questa campagna di odio di queste dimensioni sui giornali, anch’io dubito che venga approvata''. Ma prima ancora dell’approvazione della legge, secondo il ministro servirà, come chiede il sindacato, un provvedimento straordinario di regolarizzazione che Ferrero non vuole che si chiami sanatoria. ''Parlare di sanatoria è da evitare se non ci vogliamo fare male da soli – ha aggiunto il ministro – Bisogna dire che come ci chiedono le norme europee, quelli che lavorano hanno diritto a essere regolarizzati, che mi sembra una cosa comprensibile a livello di massa''. Su come il provvedimento dovrebbe essere il ministro non sembra avere dubbi: ''Penso che bisogna fare un provvedimento uguale a quello fatto dal governo Berlusconi in modo da cercare di togliere via il più possibile degli elementi di campagna demagogica, populista, razzista e fascistoide che le destre fanno continuamente su questo tema''.
 

 

Redattore Sociale


Autore: mp