ONDS - A Pescara e Foggia servono centri di assistenza per ''decongestionare la stazione''


Pubblicato il 18.04.2007 in News Sociale

Al convegno ''La città nella stazione'' la testimonianza dei Comuni dove non esistono ancora Help Center, ma stanno per aprire o sono organizzati servizi analoghi

ROMA - Al convegno ''La città nella stazione'' che si è svolto oggi a Roma anche la testimonianza dei referenti e responsabili dei Comuni dove non esistono ancora Help Center,  ma stanno per aprire o esistono servizi analoghi

Torino -  A Torino esiste da anni una cultura e servizi legati ai senza fissa dimora. Per quanto riguarda quelli legati alle stazioni, è dal 1999 che, grazie ad un accordo con le Ferrovie dello Stato, esistono degli spazi fissi nei pressi della Stazione di Porta Nuova. In particolare sono presenti 5 dormitori, collegati tra loro da uno spazio che assomiglia ad un vero Help Center, ossia un ambulatorio socio-sanitario per non residenti, dove è possibile cambiarsi d'abito o fare una doccia, ma anche essere visitati dalla guardia medica o dallo psichiatria.

Bologna - Molto complessa la situazione della Stazione Centrale, ha specificato Viviana Verzieri del Comune di Bologna, visto che è aperta 24 ore su 24. Al suo interno non esiste un vero Help Center, ma 9 gruppi di volontariato, coordinati in maniera informale dal Comune, hanno comunque dato vita ad un servizio di Pronto Soccorso ed intervento sociale che funziona dal 2002. A Bologna, ha sottolineato la responsabile, esiste tra l'atro anche la Consulta permanente contro l'esclusione sociale (raccoglie 67 associazioni), che ha un compito consultivo-propositivo e si interfaccia con gli operatori.

Venezia – A Venezia ci sono due stazioni ma non esiste ancora un Help Center. Lo snodo ferroviario più importante è quello di Venezia-Mestre intorno a cui si muove un giro di droga e dove giungono ogni sera da Padova le donne per prostituirsi. La stazione è dei primi del '900, ancora da piccolo paese, ma in previsione vi è una grossa opera di ammodernamento, verso l'alto. Interessante l'idea di un Help Center, che andrebbe a dare stabilità ai servizi in rete per i senza fissa dimora già presenti in città, perché da dieci anni vi è una situazione pressante.

Pescara – E' una città completamente atipica, ha specificato Cesarina Bavecchi, responsabile Ufficio Progetti del Comune di Pescara, visto che raccoglie solo circa 130mila abitanti e che ha una storia di soli 80 anni: "non ha una precisa identità culturale, per cui risulta difficile inglobare le persone con una cultura diversa”. Di conseguenza "presenta in percentuale la situazione di disagio di una città grande, senza aver avuto il tempo di creare servizi ed infrastrutture per offrire delle risposte”. La situazione sta esplodendo, tanto che la stazione è luogo di raccolta di 60-70 persone in condizioni di disagio, che possono già usufruire di un sportello di ascolto e, negli ultimi giorni, di un ambulatorio mobile. Intanto è nella fase embrionale un progetto ambizioso, che prevede l"apertura di un centro diurno – sostituito nel frattempo da un tendone attrezzato - , che possa fungere da luogo di ristoro, ma soprattutto luogo di verifica della problematica esistente, con eventuale presa in carico, invio ai servizi presenti sul territorio e reinserimento.

Foggia – E’ prevista a breve l’apertura di un Help Center, ha specificato Antonio Scardi, dell'assessorato delle politiche sociali della Provincia. Coprirà la rete di tutte le offerte e bisogni che ci sono, fungendo da filtro rispetto al Centro Servizi per immigrati ed al Centro interculturale Baobab. E’ previsto l’uso di un pulmino per trasportare le persone bisognose in tali strutture. L’Help Center, secondo Scardi, servirà a “decongestionare la stazione”, soprattutto nel periodo della raccolta dei pomodori, in cui gli immigrati si ammassano nei suoi pressi, offrendo un quadro da “tratta degli schiavi”. (vanessa postacchini)

Redattore Sociale