Il peggio è passato, ma quali misure mettere in atto sul piano della prevenzione? E ancora, che cosa fare per dare carattere di stabilità agli interventi adottati nei giorni del grande freddo?
Ne parlano con Luce Tommasi, Alessandro Radicchi, Direttore ONDS e presidente della Cooperativa sociale Europe Consulting Onlus , Miriam Castaldo, antropologa e coordinatrice delle persone senza fissa dimora dall’Inmp, l’Istituto nazionale migranti e povertà del San Gallicano di Roma e Maurizio Rotaris, responsabile di SOS Stazione Centrale di Milano della Fondazione Exodus.
La morsa di freddo che nelle settimane scorse ha investito l’Italia ha toccato anche Roma. Neve e gelo nella Capitale. Un insolito scenario per chi è abituato al clima mite che offre la città durante quasi tutto l’anno. E per le persone che non hanno un tetto sulla testa e delle mura entro le quali ripararsi scatta la vera emergenza. Sono, infatti, saliti, in questo febbraio di gelo, a duemila, in alcuni momenti anche a duemila e cinquecento, i posti per le persone senza dimora messi a disposizione dall'Amministrazione capitolina.
Ai 700 posti di accoglienza del circuito ordinario, quelli, cioè, aperti tutto l'anno, e ai 600 allestiti nelle 13 strutture del Piano freddo capitolino, si aggiungono ulteriori 1200 posti allestiti in seguito al peggioramento delle condizioni atmosferiche, di cui in particolare 150 posti messi a disposizione da Croce Rossa Italiana in via Toscana e dall'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini; 350 nelle strutture dell'ex Fiera di Roma, Via Visso e via Tiburtina; 100 nel sottopasso dell'Eur più un incremento sostanziale di letti aggiuntivi a quelli già presenti nelle strutture del Piano Freddo.
Anche il Polo Sociale della Stazione di Roma Termini ha risposto all’emergenza offrendo oltre ai servizi di orientamento dell’Help Center anche un rafforzamento dell'unità socio sanitaria mobile Youssam, progetto finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, che vede la SOS di Roma Capitale come capofila e Europe Consulting Onlus, INMP e MIPA come partner. Con due operatori sociali ed un medico o un infermiere a bordo, compito dell'unità mobile è quello di intervenire sui casi socio sanitari più difficili, che nonostante le loro condizioni a volte oggettivamente drammatiche rifiutano l'accoglienza.
Anche il centro polivalente Binario 95 ha rafforzato la sua accoglienza portando da 10 a 24 i posti a disposizione per la notte e offrendo con orario continuato, un posto caldo e più servizi per chiunque ne avesse bisogno.
Ma il freddo è davvero un’emergenza? Nel 2009, una ricerca curata dall’ospedale S.Camillo Forlanini e dalla Comunità di Sant’Egidio stimava che le persone senza dimora a Roma sono circa seimila. Di questi seimila solo settecento, in periodi ordinari, trovano posto in un dormitorio, e molti meno riescono a concludere un processo di reinserimento sociale. L'emergenza tampona le situazioni estreme ma i percorsi avviati con ciascuno dei senzatetto sono molto pochi. La recente indagine fio.PSD - ISTAT - Ministero del Lavoro sui servizi per le persone senza dimora in Italia ha evidenziato una prevalenza di servizi di bassa soglia con una percentuale ridotta, per esempio a Roma al 5%, di centri di diurni in grado di operare con progetti di reinclusione sociale.
Di questo e di come si possono portare avanti interventi anche dopo l’emergenza, ne hanno parlato su Rai News 24 all'interno del programma "Altre voci-Diritti negati", Alessandro Radicchi, presidente della Europe Consulting Onlus, Miriam Castaldo, dell'Inmp e Maurizio Rotaris, responsabile di SOS Stazione Centrale di Milano.
Diritti, Altrevoci, Noi e loro
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