In stazione ci sono delle antenne umane che ascoltano e rendono visibili i senza dimora. Oltre 26 mila persone, delle 50 mila, censite nel 2012 da Istat, Caritas e Ministero delle Politiche Sociali, si sono rivolte nello stesso anno agli Help Center delle stazioni ferroviarie italiane per essere aiutate.
BARI - Il dato emerge dal Rapporto Annuale 2012 dell’Onds (Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà) nelle stazioni italiane – promosso nel 2004 da Ferrovie dello Stato Italiane e Anci, presentato oggi a Bari. Gli Help Center sono centri di assistenza sociale e primo orientamento per coloro che vivono ai margini della società e trasformano la stazione nella loro casa.
L’INTERVENTO. Lo scopo è avvicinarli per indirizzarli verso le strutture dedicate presenti sul territorio, dove poter avviare percorsi personalizzati di recupero e inserimento sociale. Gli Help Center gestiti insieme a enti locali e terzo settore hanno erogato lo scorso anno oltre 169 mila interventi. «In tutta Italia ne sono attivi 14 in altrettante stazioni ferroviarie delle maggiori città e a seconda del luogo – spiega Alessandro Radicchi, presidente della cooperativa sociale Europe consulting di Roma, dove è nato nel 2002 il primo sportello al binario 1 di Termini – ci sono interventi differenti, mentre la modalità di raccolta e analisi dei dati fa riferimento ad una carta di valori ed intenti comune». Ieri è stato inaugurato il quindicesimo centro a Melfi, che sarà gestito dalla cooperativa sociale “Solidarietà” di Binetto (Bari) ed è stato finanziato con 3 milioni di euro da Enel Cuore Onlus: un ex casa cantoniera ristrutturata che oggi dispone di una mensa e sei posti di accoglienza. I dati sono allarmanti. «Le porte degli Help Center – continua Radicchi – si sono aperte in media 576 volte al giorno e ogni ora circa 5 persone si sono presentate per la prima volta. Gli italiani, in aumento come quota percentuale, sono il 26,1%, contro il 73,9% di stranieri. Il 76,9% sono uomini e il 53% è in una fascia d’età compresa tra i 31 e i 50 anni». Il responsabile delle relazioni esterne di FSI, Fabrizio Torella, ammette che «in passato la più comune delle opzioni è stata quella di utilizzare le forze dell’ordine per sgomberare le persone disagiate dalle stazioni, che però restano luoghi aperti. Per questo FSI ha sposato con associazionismo ed enti locali il tema della presa in carico di questa utenza, che non vede solo nuovi poveri e immigrati, ma anche situazioni psichiatriche socio-sanitarie importanti. La responsabilità sociale diventa, quindi, organica al piano di impresa».
I DATI. Le aree metropolitane come Milano, Torino, Firenze, Roma, Bari, Napoli e Catania sono quelle dove si registra la maggior concentrazione della marginalità sociale. Il rapporto è realizzato anche grazie all’ausilio di Anthology, la nuova piattaforma informatica che interconnette i centri dell’Onds.Focalizzando l’attenzione al Centro-Sud, si rileva che a Roma ci sono stati più di 20 mila accessi al servizio e circa 3200 utenti, dei quali più di 2 mila uomini contro 726 donne, ed un numero di stranieri pari a 2471; a Bari sono stati circa 11 mila gli accessi e 589 gli utenti dei quali 458 sono uomini e 88 donne: anche in questo caso gli stranieri (413) sono in maggior numero rispetto agli italiani (176). Numeri importanti anche a Napoli, dove durante l’anno sono stati registrati circa 7309 passaggi per un totale di 9829 richieste di aiuto. Si sono avuti 767 nuovi contatti di persone rivoltesi per la prima volta allo sportello: 83% uomini e 17% donne; il 74% sono stati immigrati, mentre il 26% italiani. Rispetto al 2011 è continuato il flusso di migranti nordafricani, in generale di età compresa fra i 20 e i 30 anni. Per quanto riguarda gli immigrati dell’est Europa, è stato rilevato l’aumento di badanti, donne (ucraine, bulgare, russe e rumene), spesso laureate, in media tra i 50 e i 60 anni che si sono rivolte all’Help Center per trovare una sistemazione temporanea. Nello specifico degli italiani, gli uomini sono di età compresa fra i 40 e i 60, mentre le donne sono anche ultra 60enni. A Bari è la Cooperativa C.a.p.s. a coordinare gli interventi sociali nelle aree ferroviarie pugliesi ed a gestire il centro Help, che realizza la propria azione in sinergia con il Pronto Intervento Sociale (P.I.S.), il Centro di accoglienza notturna Andromeda, l’Alloggio Sociale per adulti in difficoltà SoleLuna ed in particolare con il contiguo Centro diurno Area 51, da oltre un decennio punto di riferimento per le persone in condizione di difficoltà nei pressi della stazione.