"Chi soffre un disagio sociale, ha bisogno di essere ascoltato, seguito, coccolato. Non basta una mera elemosina per alleggerire la nostra coscienza che sia religiosa o politica. Dobbiamo fare di più".
OLBIA. Con queste parole, Ginetto Mattana, presidente dell'associazione Libere Energie che a Olbia si occupa dei senza dimora, ha voluto spiegare il senso della manifestazione "Con Loro". Convegni, mostre, lotterie di beneficienza e concerti prenderanno il via giovedì 17 ottobre, al museo archeologico, giornata mondiale della povertà. Il tutto culminerà con l'evento finale, sabato 26 ottobre con la serata della solidarietà. Due gli obiettivi degli organizzatori, uno quello della sensibilizzazione al problema, l'altro quello di raccogliere fondi, purtroppo insufficienti per far fronte a tutte le esigenze. A Olbia i senzatetto sono un'ottantina e secondo i volontari il numero è in crescita.
Tra di loro ci sono stranieri provenienti dal Marocco, dalla Romania ma anche molti olbiesi. Ventisette persone trovano riparo nel dormitorio e alle rimanenti vengono forniti dei sacchi a pelo, un modo per alleviare il freddo nei ripari di fortuna che trovano questi uomini. Il lavoro perso, l'abbandono delle famiglie o la separazione, la crisi economica: i motivi che portano adulti e giovani a chiedere un aiuto all'associazione Libere Energie sono sempre gli stessi. Questi volontari svolgono un'attività preziosissima, senza la quale, le amministrazioni non saprebbero come fare. Il comune lamenta i tagli che influiscono sul sociale e sulle povertà eppure manifestazioni come queste andrebbero supportate con più vigore. Non bastano le parole di riconoscenza, non basta il patrocinio gratuito, non basta mettere a disposizione la sala del museo. Servono risposte e azioni concrete.
Mattana lamenta strutture insufficienti al dormitorio, chiede uno spazio diurno per poter accogliere le persone che di giorno non sanno dove andare e dove potrebbero essere ascoltati e indirizzati. Lo stesso sindaco Gianni Giovannelli ha espresso la sua preoccupazione per la situazione che si sta creando a Olbia: "Mi fanno paura le nuove povertà. La perdita di lavoro, il mancato sostegno delle comunità e in particolare delle famiglie, dei genitori, portano uomini, donne e ragazzi a difficoltà psicologiche ed economiche che sembrano essere insormontabili. In casa non si parla più e le coppie più instabili alle prime difficoltà economiche esplodono. Una via d'uscita esiste sempre ed è per questo che a mio avviso servirebbero dei centri di ascolto e di indirizzo".
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