Obbligo di denuncia irregolari, medici: ''Effetti devastanti per la salute''


Pubblicato il 21.11.2008 in News Sociale

"Il pericolo è concreto: i medici delle strutture sanitarie potrebbero essere costretti a denunciare alle autorità competenti gli stranieri irregolari che vi ricorrono, con tutti gli effetti devastanti sul piano della salute pubblica, oltre che su quello deontologico".

Il comitato centrale della Fnomceo, riunitosi oggi, lancia un allarme al Parlamento dopo la ripresentazione in Aula dell'emendamento che prevede per i medici l'obbligo di segnalare l'eventuale presenza di pazienti stranieri irregolari. "Esprimo forte rammarico, e con me tutto il comitato centrale - lo afferma il presidente Amedeo Bianco durante i lavori odierni dell'organo deliberante della Fnomceo - riguardo alla riproposizione in Aula, in sede di discussione del pacchetto di sicurezza dell'emendamento sul quale già abbiamo dichiarato, quali medici e odontoiatri, il nostro deciso dissenso, basato su ragioni concrete e attuali che sono fondate sui principi della nostra Carta costituzionale, che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività".

Bianco ricorda di aver "già sottolineato, al pari di numerose altre componenti associative professionali e civili, il rischio che simili provvedimenti verrebbero a determinare situazioni di clandestinità' sanitaria, aggravando patologie e favorendo lo sviluppo e la diffusione di malattie infettive (tubercolosi, malattie a trasmissione sessuale e altre)". Il pericolo, infatti, prosegue il presidente Fnomceo, "è di rendere ulteriormente invisibile una popolazione che per paura di essere denunciata non utilizzerebbe il servizio sanitario pubblico, diffondendo cosi' eventuali malattie trasmissibili o creando dei 'percorsi sanitari clandestini'". Il provvedimento, quindi, aggiunge Bianco, "è ritenuto dai camici bianchi dannoso e pericoloso."


Questa norma statuale determinerebbe inoltre, si è detto al comitato, disorientamento, conflitto tra scienza e coscienza dei professionisti medici e lesione di quei principi etico-deontologici di assistenza e tutela dei soggetti deboli che costituiscono la struttura fondamentale dell'esercizio professionale medico". Conclude quindi l'Ordine: "Quali medici riconfermiamo il nostro appello affinchè il Parlamento non compia un passo che rischia di concretizzare un elemento di squilibrio sociale, favorendo forme di discriminazione e selezione diretta o indiretta tra individui e minando alla base quel rapporto di fiducia che deve legare tutti i soggetti sociali che sono parte dell'intera comunità". E conclude Bianco: "È necessario invece impostare una seria politica di regolarizzazione del fenomeno delle migrazioni che non può prescindere dai principi universali di equità, solidarietà e giustizia".

 

Redattore Sociale


Autore: DIRE