Nel carcere di Secondigliano condizioni disumane per i sofferenti psichici


Pubblicato il 05.06.2006 in News Sociale

Il reparto di Osservazione psichiatrica dovrebbe trattenere per non oltre 30 giorni i detenuti a rischio, ma di fatto è stata creata ''una sezione di un Opg in una struttura penitenziaria ordinaria''. La denuncia di Francesco Caruso.

Carcere disumano per i sofferenti psichici a Secondigliano: la denuncia parte dal neodeputato di Rifondazione Francesco Caruso, già leader dei no global napoletani e da sempre in prima linea per i diritti dei detenuti. "Ho fatto visita a una ventina di carceri nel primo mese di attività parlamentare - spiega Caruso - e si può dire che finora sia stato più in carcere che in Parlamento. Sono abituato alle condizioni dei detenuti ma lo spettacolo di Secondigliano è raccapricciante: celle lisce, prive di mobili e solo con un materasso senza lenzuola, finestre senza vetri, quando piove piove dentro, bagni in condizioni indecenti”. Caruso si riferisce ai detenuti della Terza sezione dell'infermeria e a quelli del reparto di Osservazione psichiatrica, in cui si è concentrata la sua ultima visita a Secondigliano, il 13 maggio scorso. “Non ci sono tavoli, sedie, i detenuti sono costretti a mangiare in piedi o a terra, i bagni non hanno carta igienica né porte e nelle celle in cui vi sono due detenuti ognuno deve effettuare i suoi bisogni fisiologici alla vista dell"altro”. Diciotto i detenuti nel reparto di Osservazione psichiatrica che, nato circa tre anni fa da un progetto sperimentale, dovrebbe trattenere, per non oltre 30 giorni, persone per le quali è necessario approfondire il quadro medico e per decidere se il proseguimento della loro detenzione debba avvenire in un istituto di pena o in un Ospedale Psichiatrico Giudiziario.

“Questa struttura di fatto ha determinato lo spostamento di una sezione di un Opg in una struttura penitenziaria ordinaria”, afferma Caruso. “Ma i detenuti con problemi psichici devono andare in strutture che abbiano personale competente e garantiscano loro livelli dignitosi di assistenza”. Nessun medico psichiatra era presente al momento della visita del parlamentare, anche se - si legge nell’interrogazione da lui presentata al Ministro della Giustizia - gli agenti hanno dichiarato che vi è un presidio medico 24 ore su 24. “Gli agenti non hanno alcuna preparazione specifica, e in ogni caso nessuna esigenza medica o di sicurezza giustifica la presenza di detenuti in celle prive di vetri alle finestre o privi di carta igienica. Ora intendo verificare la presenza in altri istituti di questi reparti. Il mio timore è che ci sia l’idea di trasferire gli Osservatori dalle cliniche specializzate e dagli Opg agli scantinati dei grandi istituti di pena, dove difficilmente sono controllabili”.

Eppure - osserviamo - Secondigliano per alcuni aspetti è considerato un carcere modello, soprattutto per l’Area Verde (quella per i detenuti tossicodipendenti), per i progetti di accoglienza delle famiglie e dei bambini in carcere, per quelli di reinserimento… “Sì, tant’è vero che da Poggioreale i detenuti vogliono passare a Secondigliano. Ma quella del reparto di Osservazione psichiatrica è un’altra storia. Sembra un vero e proprio lager, un luogo anche con una funzione punitiva, dove c’è gente che ci finisce solo per un semplice diverbio, per il quale è etichettato come 'pazzo’. Io non ne ho visti di pazzi, mi sembravano tutte persone normali, persone che non hanno avuto più di un colloquio con lo psichiatra e sono state mandate lì, restandoci anche oltre i trenta giorni previsti”. Nel reparto Osservazione psichiatrica, denuncia Caruso, c’è anche una cella fatiscente con su scritto “Sala di Coercizione Fisica” e al suo interno un letto di contenzione. “Ci si trova di fronte a palesi violazioni dei principi costituzionali che garantiscono che la detenzione non deve essere contraria al senso di umanità. Nessuna delle norme del nuovo regolamento penitenziario appaiono applicate in questi reparti, che sono contrari alla dignità delle persone. Forse c’è dietro una vera e propria strategia: si cerca di disincentivare le richieste per la seminfermità mentale creando dei gironi infernali, scoraggiando le istanze di misure alternative. Il carcere è tragico di per sé, tutti i reparti sono sovraffollati ma non c’è nulla al confronto”.

 


Autore: ida palisi
Fonte: Redattore Sociale