Napolitano dopo gli emendamenti al decreto sicurezza: ''Via i vecchi pregiudizi''


Pubblicato il 13.11.2008 in News Sociale

Sulla problematica dell'immigrazione in Italia "debbono cadere vecchi pregiudizi: occorre un clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani".

Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontrando al Quirinale una rappresentanza di nuovi cittadini di origine straniera. Un monito che sembra diretto al Carroccio, dopo la presentazione dei nuovi emendamenti restrittivi al decreto sicurezza (la cui discussione al Senato slitta alla prossima settimana) proposti dalla Lega (blocco dei flussi di ingresso per 2 anni, pagamento delle prestazioni sanitarie e obbligo per i medici di segnalare gli irregolari). Secondo Napolitano è in questo clima "che possono avere successo le politiche volte a stabilire regole e a rendere possibile non solo la più feconda e pacifica convivenza con gli stranieri ma anche l'accoglimento di un numero crescente di nuovi cittadini". Riguardo alle politiche di immigrazione in Italia "la discussione é aperta sulle disposizioni e gli strumenti da adottare". Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso del suo intervento al Quirinale dove ha incontrato i nuovi cittadini di origine straniera. "Osservo solo - ha specificato il presidente - che più si mette l'accento su forme di verifica dell'avvenuta piena adesione, da parte dei singoli stranieri, al nostro sistema di valori e di principi, meno si puo' irrigidire il criterio del tempo di residenza che si e' trascorso in Italia".  Il punto di partenza "non può non essere una presa di coscienza collettiva del carattere non temporaneo che ha assunto il fenomeno dell'immigrazione in Italia e dunque della necessità di trarne le naturali conseguenze sul piano dello sviluppo delle politiche di integrazione e anche sul piano delle norme per il conferimento della cittadinanza", ha aggiunto il presidente. 

"Questo afflusso di nuove energie, provenienti da ogni parte del mondo e radicatesi nel nostro Paese è un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana", ha detto ancora Napolitano incontrando, sottolineando che "il fenomeno dell'immigrazione ha conosciuto in Italia una crescita impetuosa negli ultimi dieci anni, avvicinandosi nella percentuale dei presenti e residenti, ai grandi paesi europei". I presidente poi ricorda il 1997-98, "quando toccò a me in altra veste istituzionale portare all'approvazione del Parlamento la prima legge organica sull'immigrazione". E spiega che "allora non potevamo immaginare come sarebbe divenuto rilevante il problema di garantire il loro migliore inserimento nel mondo del lavoro e nella vita sociale del nostro Paese ma anche di trarne nuova linfa per rafforzare la popolazione italiana arricchendola di apporti validi e di elementi preziosi di dinamismo". Secondo il presidente, dunque, "dobbiamo procedere decisamente ma con serietà in questa direzione, come hanno fatto attraverso vicende storiche diverse dalla nostra Paesi come l'Inghilterra, la Francia e la Germania. Si tratta di una componente non trascurabile, rendiamocene conto, del peso di ciascun Paese nei confronti internazionali". 

"Sin dalla legge approvata dieci anni orsono - aggiunge Napolitano - si è affermato il principio di una netta distinzione tra immigrazione legale e immigrazione illegale, nel senso di incentivare la prima, pur sottoponendola a procedure che tengano conto di necessità effettive, e di contrastare risolutamente la seconda". Secondo il capo dello Stato e' "lungo queste direttrici che si sta muovendo la politica di immigrazione dell'Unione europea, che tende a divenire sempre di più, ed è una tendenza che noi fortemente sosteniamo, una politica comune". Ovviamente, prosegue Napolitano, "c'è da procedere con la massima serietà" perche' "non c'è dubbio che per diventare italiani è necessaria una piena identificazione con i valori della storia e di lingua e con principi giuridici e costituzionali che sono propri - conclude il presidente - della nostra nazione e del nostro Stato democratico".

Erano presenti all'incontro il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, il vice presidente del Senato Domenico Nania, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il Giudice Anziano della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, e autorità politiche, civili e militari. Dopo l'intervento del ministro Maroni e le testimonianze dei nuovi cittadini, Beibei Zhang, Ivanna Knjsh, Stefano Chuka Okaka, il Presidente Napolitano ha rivolto un saluto ai presenti.  

Redattore Sociale


Autore: DIRE