L’attenzione alle politiche di welfare deve essere prioritaria per chi si candida a governare Napoli: a dirlo, in un’assemblea pubblica che si terrà giovedì 20 aprile nel capoluogo campano, saranno centinaia di operatori pubblici e del mondo sociale, che si riuniranno per definire una linea comune sulle politiche sociali del territorio.
A loro e agli esponenti dei partiti in gara per le elezioni amministrative della città di Napoli del 28 maggio prossimo, sarà sottoposto un documento con le proposte sulle politiche sociali nella prossima consiliatura, avanzate da un gruppo di rappresentanti del mondo sociale e sanitario locale, da economisti e docenti universitari, tra cui il presidente di Gesco Sergio D’Angelo, gli economisti Marco Musella, e Ugo Marani, i dirigenti della Asl Napoli 1 Stefano Vecchio (direttore del Dipartimento Farmacodipendenze) e Mario Petrella (direttore del Dipartimento socio-sanitario).
Nel documento si chiede l’adozione di una prospettiva trasversale di politica sociale tra diversi assessorati, e si avanzano alcune proposte perché “un progetto di sviluppo per la città di Napoli sia credibile”. Tra le proposte principali: l’istituzione di due Osservatori cittadini, uno sulla sicurezza e l’altro sugli stili di vita dei giovani e degli adolescenti; l’adozione di un Piano cittadino per i senza dimora e la programmazione di interventi per le periferie, di riqualificazione, di nuova edilizia e di infrastrutture sociali.
“Riteniamo necessario – spiega Sergio D’Angelo - che le politiche sociali siano riconsiderate, in una nuova visione, come strategiche per la convivenza e lo sviluppo, nella doppia accezione di politiche di protezione sociale e di politiche di sviluppo. La prossima consiliatura deve impegnarsi a riconoscere il valore e l’importanza del lavoro sociale, garantendo continuità ai servizi e ai rapporti con il terzo settore e collegando le politiche sociali alle politiche cittadine della sanità, della cultura, del tempo libero, della mobilità, dell’educazione, della formazione e del lavoro”. I promotori dell’assemblea chiedono ai candidati sindaci di programmare un Piano Socio-Sanitario cittadino triennale e di impegnarsi, infine, a portare il livello di spesa delle politiche sociali almeno a quello della spesa media degli altri comuni d’Italia, cioè a 160 euro per abitante all’anno e ad adeguare il numero degli operatori sociali pubblici agli standard degli altri comuni, attraverso “l’assunzione di almeno 100 operatori sociali”.
Redattore Sociale