Milano è arrivato il momento dei saluti: 76 rom si trasferiscono


Pubblicato il 22.07.2005 in News Sociale

Una parte dei 76 rom accolti lascerà la Casa della Carità a Milano. Don Colmegna: ''Vivranno in strutture prefabbricate, movibili e temporanee. Non saranno roulotte, ma nemmeno case in muratura'' Una parte dei 76 rom accolti lascerà la Casa della Car.

La prossima settimana una parte dei 76 rom di via Capo Rizzuto lasceranno gli ospiti e gli operatori della Casa della Carità, ma si tratta solo di un arrivederci. In via Brambilla e negli spazi del Parco Lambro continuerà l'accoglienza diurna. "Nella nostra struttura rimarranno solo una ventina di persone -spiega don Virginio Colmegna, direttore della Casa della Carità-. Preferiamo non sballottare da un posto all'altro le mamme con i bambini e i disabili, ma sgomberare il salone ci permetterà di alleggerire la situazione". Gli altri 50 nomadi saranno trasferiti in alberghi e appartamenti di Milano, a spese della Provincia. L'offerta è stata presenatta da Filippo Penati, presidente della Provincia, durante il vertice che si è tenuto ieri in Prefettura, dove erano presenti Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano, Caritas e Casa della Carità. Assenti i protagonisti dell'emergenza che hanno accolto la notizia con soddisfazione. "Ieri sera nel nostro auditorium si è tenuta un'assemblea della comunità rom -racconta don Virginio Colmegna-. I capi famiglia sono contenti del trasferimento, ma ora stanno cercando di capire come dividersi: è un nucleo di persone con molti intrecci familiari. Separarsi anche per poco tempo non è semplice".

Una soluzione definitiva per loro ci sarà. Forse dopo l'estate.
Nell'incontro a Palazzo Isimbardi, attorno al tavolo del prefetto Bruno Ferrante sono state presentate le quattro possibili aree che potrebbero accogliere i rom sgomberati il 29 giugno scorso.  Nessuno però si sbilancia: il nome dei comuni interessati è ancora top secret. "E' una fase delicata, non si possono bruciare le trattative in corso tra amministrazioni locali e Provincia -commenta-. Sono ipotesi realistiche, dove ci sono le condizioni adatte per creare un villaggio solidale. Mi auguro che entro ottobre la questione possa risolversi".
Il villaggio solidale, secondo il progetto della Caritas e della Casa della carità, sarà un prototipo, uno spazio per sperimentare luoghi di accoglienza alternativi. "I nomadi vivranno in strutture prefabbricate, movibili e temporanee -precisa don Colmegna-. Non saranno roulotte, ma nemmeno case in muratura. Il nostro desiderio è che quella  istemazione faccia aumentare in loro la domanda di stanzialità". Un passaggio per arrivare alla vita in condominio: "Con un tetto sicuro sopra la testa, gli uomini potranno lavorare e avere un reddito -prosegue il sacerdote-. Anche grazie alla cooperativa che stiamo creando, potranno provvedere alla famiglia e trovare una casa".

A Milano oltre 1500 rom vivono in alloggi irregolari: un'emergenza che attende di essere affrontata. "Non tutti i rom sgomberati da via Capo Rizzuto sono stati rimpatriati. Molti ora vivono in altri campi nomadi abusivi –conclude don Virginio Colmegna-. Eppure sono fiducioso: ho visto l'impegno politico delle istituzioni, soprattutto della Provincia che si è impegnata a trovare una soluzione. Aldilà di ogni astrazione".

Redattore Sociale


Autore: Eps