Raccontare storie di manager che hanno pensato, portato, coltivato e realizzato uno o più progetti di responsabilità sociale di impresa creativi e innovativi, affinché le imprese possano trarne input, ispirazione e idee per realizzare progetti ad alto valore aggiunto.
Questo l’obiettivo del progetto Manager con Anima, ideato e realizzato da Anima per il sociale nei valori d’impresa, associazione non profit promossa da Unindustria, in collaborazione con l’azienda associata Shenker.
Il settimo incontro ha visto protagonista l’azienda Ferrovie dello Stato Italiane, rappresentata da Daniela Carosio, direttore centrale comunicazioni esterne, Amedeo Piva, responsabile delle politiche sociali e dei rapporti con le associazioni e Fabrizio Torella, responsabile attività sociali d’impresa. Un’importante occasione per discutere sulle molteplici attività di responsabilità sociale intraprese da Ferrovie dello Stato Italiane.
«La mission di Anima è promuovere la cultura della sostenibilità tra le imprese – ha ricordato Sabrina Florio, presidente di Anima (nella foto) –. Una delle modalità attraverso le quali si può sensibilizzare il mondo imprenditoriale è la diffusione della conoscenza delle best practice. Iniziative come gli incontri Manager con Anima servono a questo, a mettere in rete le imprese e farle dialogare tra loro. Un ciclo di incontri che ha sviluppato, di volta in volta, i diversi aspetti della sostenibilità: dal welfare aziendale, all’attenzione al territorio e alla comunità di riferimento dell’impresa, all’investimento in tecnologia per il benessere della società, tutti asset vincenti che hanno in comune la capacità dell’impresa di saper innovare per competere. Ospitando Ferrovie dello Stato Italiane abbiamo approfondito il tema della collaborazione e triangolazione tra profit, non profit e pubblica amministrazione, anche a livello transnazionale, tema molto vicino all’esperienza di Anima».
ferrovie dello Stato Italiane ha raccontato come la grande sfida dell’azienda sia stata quella di aver affiancato le azioni di responsabilità sociale al core business. I progetti sociali sono stati sviluppati soprattutto nelle stazioni, perché in tutti i paesi industrializzati le stazioni rappresentano il principale punto di incontro di diverse contraddizioni sociali.
«Affrontiamo il disagio nelle stazioni consapevoli di avere di fronte persone con problematiche importanti da risolvere – ha dichiarato Daniela Carosio – ma sappiamo anche che con il loro reinserimento sociale possiamo assicurare stazioni più vivibili, più sicure, e migliorare la qualità dei servizi offerti ai nostri clienti. Gli help center, che abbiamo creato nelle principali stazioni italiane d’intesa con gli enti locali nascono proprio come punti di orientamento del disagio, gestiti da cooperative sociali o da associazioni con personale specializzato. Possiamo quindi affermare che il nostro grande impegno è innanzi tutto quello di essere “soggetto promotore” di reti, una rete allargata tra tutti gli attori a vario livello interessati e competenti: l’impresa ferroviaria e altre imprese, le istituzioni, le associazioni. E questo vale sia a livello locale, che a livello nazionale e ora anche europeo. Attraverso gli help center le persone disagiate hanno trovato nella stazione un luogo di accoglienza e possono trovare risposte ai loro bisogni nella rete dei servizi sociali cittadini. Posso affermare con soddisfazione che questo modello italiano di affrontare il disagio in rete con gli enti locali e il terzo settore, coniugando solidarietà e sicurezza, è divenuto uno stimolo ed un esempio per altre nazioni europee e ha permesso al nostro gruppo di ‘esportare’ quest’esperienza di successo».