Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, circa 500mila persone sono state costrette alla fuga all'interno del Libano, da quando Israele ha lanciato gli attacchi sul paese.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) sta inviando in Libano un team d'emergenza composto da 11 operatori, col compito di valutare la situazione di migliaia di persone sfollate a causa del conflitto in corso. Il team, che partirà a breve, si recherà inizialmente a Damasco per poi dirigersi a Beirut, dove andrà a rafforzare un piccolo team di operatori già presente sul luogo.
Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, circa 500mila persone sono state costrette alla fuga all'interno del Libano, da quando Israele ha lanciato gli attacchi sul paese, a seguito del rapimento di due soldati israeliani da parte di Hezbollah il 12 luglio scorso.
Il personale locale dell'Unhcr ha già condotto una valutazione preliminare in una valle dei monti Shuf - dove in molti hanno cercato rifugio - rilevando che circa 40mila delle 60mila persone sfollate hanno trovato ospitalità presso parenti o amici. I restanti 20mila sono alloggiati presso strutture pubbliche e comunali.
Con la presenza di aiuti umanitari - come tende, teloni di plastica e coperte - nei depositi delle vicine Siria e Giordania, l'Agenzia Onu per i Rifugiati è ben posizionata per far fronte ad immediate necessità di alloggi.
Ogni intervento dell'Unhcr sarà svolto in stretto coordinamento con le autorità libanesi e con agenzie internazionali partner, come il Comitato Internazionale della Croce Rossa. L'Unhcr provvederà inizialmente a fornire assistenza a circa 10mila famiglie sfollate, soprattutto tra quelle attualmente alloggiate in edifici pubblici.
Le richieste finanziarie immediate di finanziamenti dell'Unhcr saranno incluse nell'appello congiunto delle Nazioni Unite, che sarà lanciato nei prossimi giorni.
Secondo quanto riferisce il personale dell’organizzazione impegnato nel monitoraggio della frontiera tra Siria e Libano, sono soprattutto cittadini siriani che lavorano temporaneamente in Libano a lasciare il paese. Anche alcuni libanesi benestanti stanno andando via, ma non hanno bisogno di assistenza, mentre alcuni cittadini di paesi terzi privi di documenti che stanno cercando di fuggire dal Libano, sono rimasti bloccati alla frontiera. L'UNHCR ha sollevato la questione con le autorità d'immigrazione siriane.
L'Unhcr sta anche monitorando la situazione di circa 20mila rifugiati e richiedenti asilo iracheni e sudanesi che si trovano in Libano. Dieci operatori considerati non strettamente necessari e le loro famiglie sono stati trasferiti fuori del paese.