Italia Lavoro e ministero del Welfare lanciano ''Lincs'' (Lavoro e Inclusione Sociale), progetto per lo sviluppo territoriale e l'inserimento nel lavoro di persone svantaggiate e disabili.
Si chiama "Lincs" (acronimo di 'Lavoro e inclusione sociale') il progetto promosso dal ministero del Welfare e realizzato dall'agenzia governativa Italia Lavoro per verificare l'applicabilità e l'efficacia dell'articolo 14 della legge di riforma del mercato del lavoro (n°276/2003, meglio nota come 'legge Biagi'). In base al citato articolo i servizi per l'impiego possono stipulare convenzioni quadro con cooperative sociali di tipo B e con associazioni imprenditoriali e sindacali, per avviare percorsi d'inclusione di persone svantaggiate. Il progetto è stato presentato a Milano, nei giorni scorsi, in occasione di un convegno a Palazzo Marino.
"Il progetto Lincs si inserisce nel piu' ampio spettro delle politiche per la disabilità, individuate bene nel 2003, Anno europeo per le persone con la disabilità - ha dichiarato il sottosegretario al Welfare, Grazia Sestini, intervenuta al convegno- . Sono tre i filoni su cui dobbiamo insistere: l'assistenza, l'accessibilità e l'inserimento sociolavorativo. Con la riforma Biagi per la prima volta si inserisce all'interno di una legge generale sul lavoro un articolo specifico sulla disabilità". Un cambiamento realizzabile anche grazie alla presenza del Terzo Settore: "il percorso di inclusione vede il sistema del welfare accanto al sistema del lavoro - ha proseguito la Sestini- . Ma sia l'articolo 14 sia la legge 68 (quella sul collocamento obbligatorio dei disabili, ndr) per funzionare davvero hanno bisogno della collaborazione di tutti, in primis delle regioni. Per questo, avviamo un progetto per testare l'adeguatezza dello strumento verso le aziende e verso la domanda di lavoro".
Sul rapporto tra legge Biagi e legge 68 è tornato anche il direttore generale per la Famiglia del ministero del Welfare, Giovanni Daverio: "Dal confronto di oggi sono emersi due punti: il primo è che l'articolo 14 non è una misura alternativa alla legge 68, ma semmai integrativa. Il secondo che la soluzione al problema dell'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro avviene attraverso azioni di sistema che si svolgono sul territorio. Per questo è importante capire se e come si possa attuare la norma". Ad un anno dall'entrata in vigore della legge Biagi, Italia Lavoro ne verifica l'applicazione: "Andare sul campo, parlare con le regioni, le province, le imprese, il mondo dell'associazionismo, con tutti i soggetti coinvolti dalla legge", ha detto il presidente di Italia Lavoro, Marco Sartori, che traccia un primo bilancio positivo. Alla sperimentazione hanno aderito sei città del Nord, due del Centro e due del Sud Italia. Entro novembre altri due incontri di lancio del progetto 'Lincs' si terranno anche a Roma e Lecce. Inoltre, per rafforzare l'azione volta all'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, all'interno del comitato scientifico dell'agenzia tecnica del Welfare verrà inserita una persona esperta di questi problemi.
"Per questo progetto abbiamo stanziato 2 milioni di euro finalizzati all'inserimento lavorativo di circa 300 disabili psichici, per il biennio 2005-2006 - ha annunciato Luigi Vimercati, assessore al Lavoro della Provincia di Milano -. Ci siamo concentrati sui disabili psichici proprio perché sono una tipologia fra le più difficili da collocare. La sperimentazione è appena partita, ma per ora i dati non sono molto soddisafacenti". Nei primi quattro mesi di attività, infatti, hanno risposto al bando solo 20 progetti, "ma ce ne aspettiamo almeno 300 in due anni", ha detto Vimercati, sottolineando che: "Quello che ancora manca sono dei poteri più forti per le province, che devono poter intervenire presso quelle aziende che ancora troppo spesso evadono l'obbligo di collocare i disabili, e maggiori risorse per incentivare le aziende alle assunzioni".