L'impegno di Lule per l'accesso ai servizi sanitari


Pubblicato il 14.02.2006 in News Sociale

Nel 2005 le ragazze accompagnate ai servizi sono state 153 (contro le 161 del 2004), pari al 13,8% delle contattate. 

Tra le altre attività, l'associazione Lule lavora per favorire l'accesso delle prostitute di strada ai servizi sanitari. Nel 2005 le ragazze accompagnate ai servizi sanitari sono state 153 (contro le 161 del 2004), pari al 13,8% delle ragazze contattate (nel 2004 erano state il 16,3%): si tratta soprattutto di nigeriane (68 ragazze), albanesi (31) e rumene (22). La maggior parte delle 859 prestazioni sanitarie erogate (in calo rispetto alle 962 del 2004) ha riguardato visite ginecologiche (20,7%; 45 in più rispetto al 2004), counselling sui referti (16,6%) e analisi del sangue (15,9%, 68 in meno rispetto al 2004). Ogni ragazza ha ricevuto in media 6 prestazioni sanitarie.

Accompagnamento e psicologia -  Nel corso dell'anno gli operatori di Lule garantiscono la disponibilità a realizzare accompagnamenti a visite mediche, test ematici o altre prestazioni nei casi in cui se n'è manifestato il bisogno. La presenza degli operatori offre sostegno alle ragazze, favorisce la comunicazione con il personale sanitario e rende l'accompagnamento un'opportunità per approfondire la relazione iniziata in strada e il lavoro di prevenzione e contribuisce a consapevolizzare le ragazze sui diritti loro garantiti in materia di sanità.

Oltre ai rischi sanitari connessi all'attività della prostituzione (Hiv, malattie sessualmente trasmissibili, possibili gravidanze), le ragazze incontrate hanno manifestato problemi psicologici legati ad una continua situazione di ansia e stress, dovuta all'irregolarità della loro posizione giuridica (paura della polizia), alle condizioni del "lavoro" (timore da aggressioni da parte dei clienti e violenze da parte degl sfrutattori) e all'isolamento (la loro vita relazionale si svolge in microcomunità poco integrate nel tessuto sociale territoriale). L'utilizzo di alcol e droghe non è molto diffuso: è raro incontrare ragazze in stato di ebbrezza o prive di lucidità. Questo avviene esclusivamente di notte e riguarda soprattutto chi proviene da Paesi dell'ex blocco sovietico, più raramente ragazze nigeriane.

Attività di pronto intervento - Nel corso del 2005 l'associazione Lule ha svolto 72 colloqui di orientamento, 57 accoglienze in pronto intervento, 6 rimpatri assistiti. Varia la condizione giuridica delle ragazze incontrate: si va da chi è completamente priva di documenti d'identità (il 66% delle nigeriane intervistate) a chi dispone soltanto del passporto (l'80% delle rumene e delle altre ragazze provenienti dall'Est Europa), da chi è in attesa di regolarizzazione a chi possiede da tempo il permesso di soggiorno, come la maggioranza delle ragazze albanesi e delle donne e transessuali sudamericane (l'80% delle intervistate). L'attività di pronto intervento è finalizzata a sostenere e orientare l'avvio dei percorsi di integrazione sociale delle donne e dei minori che chiedono di uscire dal circuito della tratta. Tale attività viene realizzata attraverso colloqui di orientamento e verifica della motivazioni e ospitando le ragazze in una pronta accoglienza tutelata e protetta che può essere rappresentata dalla casa di fuga gestita da Lule o dalle comunità di pronta accoglienza in rete. Il periodo di permanenza in questi ambienti offre alle donne uno spazio di riflessione necessario a verificare le proprie motivazioni e a compiere una scelta consapevole rispetto al proprio futuro.

Attività culturale e di prima accoglienza - Nel 2005 l'associazione ha svolto 12 incontri pubblici e 23 incontri nelle scuole, oltre ad un corso di formazione per volontari. Durante l'anno sono stati realizzati  40 inserimenti in comunità di prima accoglienza, 5 minorenni sono state seguite nella comunità alloggio per adolescenti "Diana" e 24 persone hanno concluso il loro periodo di reintegro nella società.

Per informazioni e contatti: Associazione Lule Onlus, telefono e fax: 02.94965244; email: [email protected].

 


Autore: ar
Fonte: Redattore Sociale