L'emergenza neve a Roma tra polemiche e problemi


Pubblicato il 14.02.2012 in News Sociale

A Roma, neve e freddo hanno diffuso problemi e polemiche di tipo politico e sociale a molti livelli. Tra impreparazione ed eccezionalità, la città ha vissuto giorni di tensione e, in molti casi, paura. Durissimo il bilancio, al di là di disfunzioni, ritardi e cattiva amministrazione, di vite umane giù perdute in poco più di una settimana 


A Roma, neve e freddo hanno diffuso problemi e polemiche di tipo politico e sociale a molti livelli. Tra impreparazione ed eccezionalità, la città ha vissuto giorni di tensione e, in molti casi, paura. Durissimo il bilancio, al di là di disfunzioni, ritardi e cattiva amministrazione, di vite umane giù perdute in poco più di una settimana. Sono cinque, infatti, i morti a causa del freddo e dell’isolamento causato dalla neve. Istituzioni e associazionismo si organizzano per trovare risposte immediate e di emergenza.

CENTO LETTI AL FORLANINI - Presso l’Ospedale Forlanini, in un reparto dismesso, da sabato 4 febbraio, è in funzione un centro di accoglienza gestito dalla Caritas e dalla Onlus “Binario 95”. Ci sono 100 brandine, sono stati riattivati l’impianto di riscaldamento e i bagni. Dopo una prima mappatura, sono stati invitati i senza fissa dimora, che in gran parte gravitano att orno al San Camillo-Forlanini, a passare la notte al caldo. Da qualche giorno, l’afflusso costante è di una sessantina di persone che possono rimanere dalle 20.00 alle 8.00.

IL FREDDO COME OCCASIONE PER RIFLETTERE - L’idea lanciata da Binario 95, una Onlus che conosce a fondo la realtà dei “clochard”, e raccolta dal Direttore Generale dell’ospedale Aldo Morrone, è quella di usare questa emergenza come un’occasione. “Accogliere persone così disagiate - spiega Morrone - ha senso solo se si innescano percorsi di re-inclusione, non basta solo dargli un letto quando fa freddo. D’accordo con la regione Lazio, la Protezione Civile, Caritas e Binario 95, vogliamo usare questa occasione per conoscere le persone, censirle, parlarci e aiutarle a uscire dall’isolamento e dall’emarginazione”.

Il freddo costringe a una risposta immediata. Ma fa emergere in maniera drammatica un fenomeno in continua crescita in Italia alle prese con un impoverimento progressivo. La paura che queste persone così esposte alle intemperie dell’atmosfera e dell’economia finiscano tragicamente le proprie misere esistenze, dovrebbe sollevare un dibattito permanente, non solo al cambio del termometro e provocare soluzione a lungo termine, non per l’emergenza.

SOLO SERVIZI A BASSA SOGLIA - Secondo un’indagine Istat fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) risulta che solo il 5% dei servizi resi a gli “homeless” sono diurni. La concentrazione, peraltro meritoria, degli sforzi, è nel trovare un letto. “In realtà - - spiega Alessandro Radicchi, presidente di Binario 95 - la vera risposta è provare a innescare percorsi di re-integrazione di queste persone: centri di ascolto, di collocamento lavorativo, di counseling, di socializzazione, luoghi in cui un senza dimora possa andare anche di giorno, quando, ovviamente, tutti i dormitori sono chiusi e l’unica alternativa, con sole, neve o pioggia, è la strada”.

“LA CASA OLTRE LA NEVE” - L’iniziativa, dal titolo e motivazione provocatori, che lancia Binario 95 è “La Casa oltre la Neve”, una mappatura con successiva possibile messa a disposizione dei tanti locali all’interno di strutture pubbliche o parapubbliche come stazioni, ospedali o aeroporti non utilizzati, per creare centri diurni, centri di accoglienza e orientamento sempre aperti che puntino a incontrare chi non ha dimora e sostenerlo nella vita di tutti i giorni. “Noi proponiamo agli enti proprietari di affidare a noi la gestione dei locali - dichiara Radicchi - . Ci occuperemmo di trovare sponsor, ristrutturare i locali senza costi per gli enti stessi, e accogliere persone in maniera ragionata tutti i giorni dell’anno, oltre che, in particolar modo, nell’emergenza, andando a risolvere in gran parte il problema. Un vantaggio per tutti”. “La neve - termina Morrone - è una cartina al tornasole di come i servizi per i senza fissa dimora siano sostanzialmente a bassa soglia e puntino a garantire risposte nell’immediato. Credo che il Servizio Sanitario Nazionale debba farsi carico delle persone più indigenti della società e offrire modelli di integrazione. Il nostro centro al Forlanini vuole essere proprio questo”.

Negli ultimi giorni, sono stati aperti centri di emergenza anche presso l’ex Fiera di Roma, nella sede della Croce Rossa a Via Toscana, in alcune stazioni metro - ma fino alle 5.00 - e in un sottopassaggio all’Eur.


Autore: Luca Attanasio
Fonte: Paese Sera