Lazio, nasce l'osservatorio della povertà. Accordo tra regione e Sant'Egidio


Pubblicato il 18.02.2011 in News Sociale

 

Nasce l'Osservatorio sperimentale regionale per lo studio e lo sviluppo di politiche sociali di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale

 

La giunta regionale ha infatti approvato una delibera che rende operativo il protocollo d'intesa siglato tra la Regione Lazio e la Comunità di Sant'Egidio-Acap Onlus, della durata di due anni. L'Osservatorio avrà tra i suoi principali compiti quello di avviare e gestire un Centro studi sulle tematiche della povertà e dell'esclusione sociale ed avviare attività di censimento, promozione e facilitazione delle reti di supporto formale ed informale che operano nel sociale in tutto il territorio regionale. Inoltre l'Osservatorio dovrà anche occuparsi della formazione e dell'aggiornamento degli operatori del sociale, dovrà raccogliere informazioni e scambiare esperienze con le cinque province del Lazio e partecipare alle principali attività di coordinamento e formazione attuate dalla Regione.

"Con questo protocollo - ha spiegato Polverini - vogliamo proseguire il lavoro iniziato dalla nuova giunta nei confronti dei più deboli, ma vogliamo anche aggiungere qualcosa in più. Con l'esperienza maturata in tanti anni di lavoro a fianco delle persone bisognose, la Comunità di Sant'Egidio rappresenta infatti un valore aggiunto, segno che la Regione Lazio vuole cambiare marcia e che lo vuole fare collaborando con le realtà direttamente impegnate sul campo".

L'assessore alle Politiche sociali, Aldo Forte, ha invece sottolineato che "il terzo settore per noi rappresenta una risorsa di inestimabile valore, soprattutto nell'ambito dell'assistenza ai più deboli e agli emarginati. Una risorsa che stiamo valorizzando, anche perchè nella nostra regione esistono già tante realtà del volontariato, sia laico che cattolico, che prestano servizi di grande qualità. E la Comunità di Sant'Egidio è una di queste".

Quanto ai compiti in ambito internazionale, l'Osservatorio dovrà occuparsi di individuare delle aree di criticità sanitaria e sociale nei paesi in via di sviluppo e programmare interventi sociali e sanitari. Infine redigera' periodicamente report sul lavoro svolto in merito agli obiettivi e ai compiti assegnati.


Fonte: DIRE