La storia di Mark Horvath, è davvero interessante e coinvolgente. Quest’uomo grazie anche al web ha reso visibile l’invisibilità degli “homeless” americani, i nostri senzatetto per spiegarci, di cui lui ha fatto parte. Un sito, assieme a una telecamera hanno dato valore a vite davvero tristi.
La storia di Mark Horvath è davvero speciale e questo ex-giornalista di successo ad Hollywood, che si è purtroppo ritrovato nel cerchio della tossicodipendenza, della disoccupazione e infine della condizione di ‘homeless’, ha dato ascolto alla sua coscienza e realizzato un’ idea davvero nobile. Grazie alla sua determinazione negli anni è riuscito ha riprendersi dalla sua pessima situazione economica, una prima volta…per finire senzatetto una seconda volta, e uscirne nuovamente. Questa seconda esperienza, ha marchiato quest’uomo a fondo, e proprio per questo motivo Mark non si è dimenticato di loro, di quelle persone così speciali che condividevano la strada con lui.
Mark ha dato vita ad un’iniziativa per rendere visibile l’esistenza di vagabondi, nomadi, senzatetto, di tutto il popolo degli “homeless”, che per motivi diversi sono stati privati del diretto a una vita normale. Un sito, assieme a una telecamera hanno dato valore a vite tristi e difficili. Alla continua ricerca di queste persone, li ha trovati e ascoltati, perché potessero raccontare la loro storia davanti alla sua piccola telecamera.
I video vengono pubblicati su Invisible People Tv, che nasce nel 2008, ed è un “vlog”, un video-blog dove ogni video racconta un’intera esistenza di sofferenza e indigenza – un modo davvero interessante per raggiungere un pubblico piuttosto vasto. I titoli dei video sono i nomi di questi homeless, preceduti da una brevissima anticipazione di Mark che avvisa il lettore sugli aspetti peggiori di queste storie. Non ci sono morali, accuse e tanto meno lezioni, si tratta soltanto di pura cronaca, spesso angosciante e senza filtri.
Un particolare da sottolineare sul sito di Invisible People Tv, sono i classici tag in versione 3D che non contengono le solite keywords, ma bensì i nomi di tutti gli homeless che sono stati intervistati: Steve, Angela, David, Drew, Frank. Il titolo della tag-cloud “Homeless Has a Name” (Il senzatetto ha un nome), racchiude il significato più profondo di questa idea.
Le storie sono davvero strazianti e tristi, compresa quella di Mark, che è diventato il rappresentante di una coscienza sociale che speriamo si sviluppi presto, e che ha utilizzato il web per trattare un argomento di carattere sociale, creando una vera e propria risorsa per aiutare chi ha bisogno, dando forse una via d’uscita a una condizione così difficile.
Invisible People Tv è diventato un fenomeno mediatico che è riuscito a oltrepassare anche i confini di internet.
I video sono diventati diverse centinaia. La sua forza è nello svegliare le coscienze con un azione forte che mira dritta al punto. Gli invisibili, hanno ripreso la loro voce, tutti insieme. Senza scrupoli, Mark sbatte davanti agli occhi del mondo quelli che sono gli eventi più dolorosi delle vita degli homeless. Così i video diventano hanno davvero l’ effetto che devono: quello di far riflettere.
Dal blog si passa a Twitter, a Facebook e Youtube. Ed ecco arrivare gli sponsor: la Ford ha donato un furgone a Mark per raggiungere gli homeless; una marca di calzature ha donato scarpe e calzini per l’inverno a molti senzatetto. Gli internauti hanno cominciato anche a donare delle piccole somme online. Invisible People Tv si è unita anche ad altre iniziative online molto interessanti come Change.org.
Forse non è sufficiente, e la strada da percorrere per aiutare queste persone così ‘speciali’, vittime della società e di una realtà che spesso somiglia ad un incubo senza fine, è ancora lunga, ma siamo certi che per chi è invisibile essere notato, ascoltato, e magari aiutato in un modo così genuino è già un grande passo in avanti.