La Rete nazionale ''G2'' ricevuta alla Camera per discutere di cittadinanza


Pubblicato il 09.03.2007 in News Sociale

Prosegue la campagna per migliorare l'accesso delle seconde generazioni alla cittadinanza italiana. ''Per noi è importante una modifica della legge, visto che l'attuale non tiene conto che le seconde generazioni aumentano sempre di più''.
 
Prosegue la Campagna di “G2”, Rete nazionale di figli di immigrati, per migliorare l’accesso delle seconde generazioni alla cittadinanza italiana. Lunedì prossimo, 12 marzo, alcuni rappresentanti della Rete potranno riportare i loro commenti sulla riforma della legge sulla cittadinanza (l. 91 del 1992) nel corso di un’audizione presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il testo unificato della proposta di riforma, di cui sarà relatore l’on. Gianclaudio Bressa, nelle prossime settimane dovrebbe approdare alla Camera per la discussione.

“G2 – Seconde Generazioni” è il nome che alcuni figli e figlie di immigrati, nati in Italia o arrivati da minorenni, hanno scelto per definirsi. Si tratta di un Network di “cittadini del mondo”, originari di Asia, Africa, Europa e Latinoamerica, che hanno deciso di lavorare insieme su due punti fondamentali: i diritti negati alle seconde generazioni senza passaporto italiano e la loro identità, incontro di più culture. G2 nasce a Roma, la maggior parte dei suoi membri è cresciuta nella capitale, ma mantiene un dialogo costante con seconde generazioni di altre città italiane (Milano, Prato, Genova, Mantova, Arezzo, Camerino, Padova, Napoli)  che hanno chiesto di prendere parte al Network. Attualmente G2 partecipa agli incontri convocati dal Ministro dell’Interno e dal Ministro della Solidiarietà Sociale sulle linee di riforma del Testo Unico sull’immigrazione e collabora con istituzioni come il Centro interculturale della Provincia di Mantova, l’Assessorato alle Politiche giovanili, Sicurezza e rapporti con le Università del Comune di Roma e l’Assessorato alle politiche educative e scolastiche, sempre del Comune di Roma.

“Per noi è molto importante una modifica della legge sulla cittadinanza più aperta nei confronti delle seconde generazioni nate in Italia o nei Paesi di origine, ma cresciute qui - sostiene Mohamed Tailmoun, uno dei portavoce della Rete nazionale – visto che l’attuale legge è molto restrittiva e non tiene conto che le seconde generazioni aumentano sempre di più. Solo i minorenni sono già 586mila”. Per “G2” è un passo avanti significativo che le istituzioni abbiano riconosciuto la necessità di ascoltare anche il parere dei diretti interessati, “visto anche che alcuni membri della Rete si sono visti rifiutare, in passato, la cittadinanza italiana per motivo di reddito non sufficiente oppure non l’hanno ottenuta anche se nati in Italia”.

“È un risultato positivo che nel testo unificato sia stata recepita la nostra richiesta di non prevedere un reddito perché i minorenni, figli degli immigrati, ricevano la cittadinanza italiana - continua Tailmoun - per noi le caratteristiche economiche di un neonato, di un bambino o  di un ragazzo non possono essere determinanti per stabilire la loro appartenenza alla società dove sono cresciuti”.

“Gli altri commenti sul testo, che riferiremo in Commissione, riguarderanno in particolare la situazione delle seconde generazioni maggiorenni”, conclude Tailmoun.

Per continuare a promuovere la Campagna di accesso alla cittadinanza, inoltre, “G2” interverrà alla tavola rotonda del 15 marzo “Seconde generazioni e cittadinanza”, organizzata a Roma dalla Fondazione Basso – Sezione Internazionale, in collaborazione con la Rete di figli di immigrati. L’appuntamento è per le ore 15, presso la sala Pietro da Cortona, Musei Capitolini. Per l’occasione verrà anche presentato il video “G2”, vincitore dell’ultima edizione Premio “Mostafà Souhir” per la multiculturalità nei media.

Per ulteriori informazioni e consultazione di materiali: www.secondegenerazioni.it.
 

Redattore Sociale