La Moratti: ''Basta con le strategie di riduzione del danno''


Pubblicato il 20.09.2007 in News Sociale

Una legge che distingua fra consumatore e spacciatore; no alla classificazione delle droghe in leggere e pesanti; stop a politiche di riduzione del danno. La strategia del sindaco di Milano, illustrati al convegno dell'Ecad.
 
Una legge che distingua fra consumatore e spacciatore, no alla classificazione delle droghe fra leggere e pesanti, basta alla politiche di riduzione del danno. Sono i tre punti delle lotta alla droga di Letizia Moratti, sindaco di Milano, illustrati questa mattina in apertura del convegno internazionale dell' European cities against drugs (Ecad), rete di 300 città europee, che si sta svolgendo nel capoluogo lombardo.

"È arrivata l'ora di dire basta alle politiche di riduzione del danno - ha esordito il sindaco di Milano -. Non esistono droghe leggere e pesanti. Questa distinzione è il frutto di una cultura sbagliata. La verità è che sono tutte dannose", ha aggiunto. Di fronte a operatori, esperti e politici provenienti da diversi paesi europei, il sindaco di Milano ha rilanciato la sua politica contro la droga che aveva spiegato il 10 maggio scorso, in occasione della presentazione del kit antidroga distribuito alle famiglie milanesi. "Nel pacchetto sicurezza, che insieme ad altri sindaci ho proposto ieri al ministro degli Interni Giuliano Amato, c'è la richiesta di modificare la legislazione in tema di droga per distinguere in maniera netta fra consumatore e spacciatore", ha sottolineato il sindaco di Milano.

Per riduzione del danno si intendono gli interventi che non hanno come obiettivo quello di convincere il tossicodipendente a smettere, ma di limitare le conseguenze negative dell'uso di droghe (per esempio aids ed epatiti; ndr). Sono quindi riduzione del danno le macchinette scambiasiringhe, i camper che offrono cibo e cure mediche, i centri di accoglienza che permettono al tossicodipendente di trovare un luogo dove lavarsi, mangiare e parlare con educatori o psicologi, oppure la somministrazione di metadone. "Bisogna investire in prevenzione e nei progetti di recupero integrale dei tossicodipendenti - sottolinea Letizia Moratti -. Una prevenzione, però, che non si limita a dire che le droghe fanno male, ma che aiuti i ragazzi a ricreare un rapporto positivo con se stessi, gli amici, i genitori, gli insegnanti e, più in generale, il mondo che li circonda".

Anche lo spinello è dannoso. "Secondo gli studi pubblicati dalla rivista scientifica Lancet - ha affermato Letizia Moratti -, dieci anni fa soltanto 1600 persone erano in cura per abuso di cannabis; oggi sono 22 mila, la metà dei quali ha meno di diciott’anni". Secondo Lancet lo spinello può causare gravi disturbi psicologici, con danni permanenti, perché oggi la cannabis è 25 volte più potente rispetto a quella diffusa nei decenni passati. "Queste sono evidenze scientifiche - ha sottolineato Letizia Moratti -. La lotta alla droga non va combattuta seguendo le ideologie, ma analizzando i dati scientifici e i risultati delle terapie fin qui adottate", ha concluso.
 

 

Redattore Sociale


Autore: dp