La Commissione Affari sociali approva il Dpef. ''Subito il Fondo nazionale per la non autosufficienza''


Pubblicato il 20.07.2006 in News Sociale

In un documento le osservazioni dei parlamentari: rilancio progressivo della spesa sociale, rifinanziamento della legge 285 per l'infanzia, adeguamento delle strutture sanitarie nel Mezzogiorno, definizione dei Lea.

Dalla Commissione Affari sociali viene l'approvazione del Documento di Programmazione economico finanziaria per gli anni 2007-2011. Ieri l'analisi delle parti di competenza. La Commissione ha dato parere favorevole ma ha sottolineato alcuni punti imprescindibili per garantire benessere ed equità di trattamento ai cittadini. Tra le priorità che la spesa sanitaria si stabilizzi agli attuali livelli rispetto al Pil  e si allarghino i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea); l’istituzione in tempi brevi del Fondo nazionale per la non autosufficienza, con una dotazione di risorse adeguate, e la contestuale definizione dei nuovi Lea  per la non autosufficienza. Su questo punto la Commissione chiede in particolare il rafforzamento del servizio domiciliare integrato. La Commissione chiede anche un rifinanziamento della legge n. 285 del 1997 che regola la promozione di diritti per l'infanzia e l'adolescenza e sul fronte sanità individua come obiettivi stabilizzare i contratti atipici "a tutela di migliaia di giovani interessati”, regolamentare i contratti di formazione specialistica dei medici specializzandi e potenziare la rete di prevenzione e l'adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie nelle aree del Mezzogiorno.

 Il tutto garantito dal “rilancio significativo e progressivo della spesa sociale”. “Per quanto riguarda la spesa sociale - si legge nel testo - l'intervento urgente del Governo, pur avendo dato parziale riparo alla consistente riduzione del Fondo nazionale per le politiche sociali realizzata nel corso degli ultimi anni, non permette di dare il necessario sostegno ad una situazione già gravemente deteriorata dei servizi territoriali di base; non basta affermare che il diritto alla salute è tra i diritti prioritari della persona. Esso ha bisogno di politiche che lo rendano fattuale ed esigibile, e soprattutto necessita che tali politiche vengano attuate. Su questo deve vigilare il SSN, attraverso uno sviluppo equo e solidale ed interventi volti all'obiettivo di riequilibrare le disuguaglianze tra i vari territori del Paese, con un sistema di rendicontazione unificato sul piano nazionale e la diffusione delle pratiche ottimali (best practices) sperimentate in varie Regioni”.

 

Redattore Sociale