Italia: senza stranieri, oggi ci sarebbero 285 mila imprese in meno rispetto a 10 anni fa


Pubblicato il 07.01.2011 in News Sociale

Senza gli stranieri, oggi in Lombardia ci sarebbero 55 mila imprese in meno rispetto a dieci anni fa, un dato che sale a 285 mila se consideriamo l’intera Italia. Lo dice la Camera di Commercio di Milano secondo cui, senza l'apporto degli imprenditori immigrati, ben otto regioni (rispetto ad una di solo 2 anni fa) sarebbero in “rosso”, tra cui appunto la Lombardia, dove dal 2000 al 2010 le imprese controllate da cittadini stranieri sono cresciute del 213%, a fronte di un aumento medio del 12,6%, che scende al 5,2% se consideriamo le imprese con titolari italiani. In altri termini, quasi 2 imprese su 3 (60%) tra quelle attivate tra il 2000 e il 2010 (pari a 92 mila), appartengono a cittadini stranieri. Per quanto riguarda i singoli settori, senza gli stranieri nell'ultimo decennio sarebbero stati penalizzati il commercio (-7,3%) e le costruzioni (da +42,4% a +21,8%), gli unici due settori direttamente confrontabili in seguito alle modifiche apportate alle classificazioni.
Ma senza il contributo degli stranieri sarebbero in negativo anche il Piemonte, che ha registrato una crescita nel numero di imprese del 6,4% negli ultimi 10 anni, senza imprese straniere scenderebbe a -0,1%; stessa cosa per Liguria (che passerebbe da +7% a –0,6%), Emilia Romagna (da +5,5% a –1,4%) e Veneto (da +2,1% a -3,8%) e sarebbero in negativo anche Basilicata, Marche, Puglia e Sicilia. A queste regioni si aggiungono 26 province (rispetto alle 21 del 2008) tra cui due lombarde: Cremona (+7,7% negli ultimi 10 anni, ma –0,5% senza imprese straniere) e Mantova (da +5,3% a –2,6%).
Tra le prime venti province in cui l’incidenza delle imprese straniere è maggiore ci sono le principali città del Paese, da Roma (al secondo posto, con un apporto delle imprese straniere pari al 12,4% del totale), Firenze al terzo (10%), Torino all’ottavo (8,3%), Genova al tredicesimo (7,7%), Milano al quindicesimo (7,7%). In questa classifica il primato spetta a Prato, in cui le imprese straniere rappresentano ormai oltre un quinto del totale. Tra le province lombarde la prima è Lodi (9,8%), seguita da Brescia (8%). In numero assoluto, invece, la prima città italiana per numero di imprese etniche è Milano (circa 40mila), seguita da Roma (circa 36mila) e Torino (oltre 21mila).
I dati sono frutto di una stima della Camera di commercio di Milano elaborata dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2010, in confronto con lo stesso periodo del 2000, relativi alle sedi di impresa secondo l’attività principale dichiarata (ditte individuali ma anche imprese con natura giuridica più complessa che aggregano più imprenditori, stranieri o italiani, intorno alla stessa attività). Info: www.mi.camcom.it.


Autore: (ar)